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Adriano: “La mia Inter di fenomeni. Moratti un papà, con Ronaldo fu bellissimo. Io e Icardi…”

Adriano: “La mia Inter di fenomeni. Moratti un papà, con Ronaldo fu bellissimo. Io e Icardi…”

L'ex attaccante dell'Inter si racconta

Matteo Pifferi

Intervistato da DAZN, Adriano Leite Ribeiro apre il cassetto dei ricordi e inevitabilmente ha parlato di Inter:

«So quanto ero forte, so che facevo cose importanti in campo. Non mi rendevo conto all’inizio di essere in Italia, all’Inter. Ricordo che osservavo tutti nello spogliatoio, da Seedorf a Materazzi. Ricordo anche che Ronaldo mi ha accolto benissimo, addirittura a casa sua. Vivevo in albergo, poi lui mi ha chiesto se volessi trasferirmi da lui: fu bellissimo. A livello sportivo ho vissuto uno spogliatoio di fenomeni. A livello di vita, Zanetti è stato un esempio, sempre accanto a me specie quando è morto mio padre. Il presidente Moratti, poi, mi ha aiutato tanto, è stato un secondo padre. Lo ringrazierò per sempre per tutto quello che lui e la sua famiglia hanno fatto per me in quegli anni: ogni volta che parlo di lui mi emoziono».

GOL ALL'UDINESE E AL MILAN - «Ho preso palla a metà campo e segnato scartando tutti. Mi ricordo tutto benissimo. Pensavo a correre e andare a far gol: sapevo di avere forza e velocità. È stato bellissimo». Poi il derby del 2009 vinto grazie anche a un suo gol di mano: «Sì, è vero segnai di mano, ma non apposta. Ho fatto un gol alla Maradona, quindi...».

ICARDI - «Il capitano è un grande giocatore ed è ancora molto giovane. Io e lui in campo insieme? Io credo che saremmo proprio una coppia stupenda. Il mio sinistro? Sono nato così, sin da piccolo. Gli amici mi dicevano di calciare piano ma era istinto puro, non riuscivo mai a tirare piano, sempre e solo forte».

PRESENTE - «Adesso sto bene, sto a Rio con la mia famiglia e i miei amici. Vivo una vita normalissima. Non mi sono ritirato, ho solo scelto di prendermi una pausa. Se ci sarà l’ opportunità di tornare a giocare, ci sarò, ma solo in Brasile: non voglio più stare lontano dai miei tre figli».

(Gazzetta dello Sport)