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Baldini, Della Giovanna e Radu raccontano la loro Inter: “Ecco cos’è per noi. Il grande salto…”

L’ultima puntata stagionale di Inter Nos, in onda sui canali di Inter Channel, è stata dedicata ai giovani della Primavera nerazzurra, da poco vincitori della Coppa Italia. In studio, ospiti tre protagonisti assoluti della selezione interista:...

Dario Di Noi

L’ultima puntata stagionale di Inter Nos, in onda sui canali di Inter Channel, è stata dedicata ai giovani della Primavera nerazzurra, da poco vincitori della Coppa Italia. In studio, ospiti tre protagonisti assoluti della selezione interista: il capitano Fabio Della Giovanna (difensore centrale, classe ’97), Ionit Radu (portiere, classe ’97) e Enrico Baldini (attaccante del ’96).

Chi è il bello del gruppo?

"Bonetto, perché è simpatico, ed è bravo a parlare con le persone".

Che emozione è stata giocare la finale di Coppa Italia in uno stadio come San Siro?

Radu:“E’ stata una sensazione indescrivibile per me, era la prima volta in uno stadio così grande”

Della Giovanna:“Io a San Siro ricordo che ci facevano giocare da piccoli, prima delle partite dei grandi, ma non è la stessa cosa, assolutamente. Una partita così mai, mai giocata. Ed è vero, giocare in uno stadio da 30 persone piuttosto che in uno così, fa tutta la differenza”

Baldini:“Io lo avevo già assaporato con la prima squadra, ed è sempre una grande emozione. Quando entri a San Siro ti vengono i brividi, anche se ci hai già giocato. Ci abbiamo giocato anche al Trofeo Berlusocni, ma giocarci da protagonisti è un’altra cosa. Viverla dall’inizio, come la tua partita, è un’altra cosa, la vivi in modo diverso”

Vi sentite pronti per quel calcio?

Della Giovanna:“Io, ad essere onesto, non ancora. Per me servono comunque anni ed esperienza, il salto è molto alto e quindi un po’ più di esperienza serve, così come tante partite in più. Adesso come adesso non lo so”

Baldini:“Confermo, non è facile”

Diverso l’adattamento al grande calcio per un portiere piuttosto che per i giocatori di movimento?

Della Giovanna:“Beh il portiere è un ruolo molto delicato. Per me è più facile che un attaccante o un centrocampista possano integrarsi. All’inizio almeno. Vero che ci sono ruoli più complicati di altri”

Come passate il tempo nei vostri ritiri?

Baldini:“Si cerca sempre di fare gruppo nei ritiri, sei ad inizio anno e devi quindi integrarti con i compagni, stando insieme a loro”

Radu:“Difficile imparare l’italiano all’inizio? Sinceramente no, perché è molto simile al rumeno. Sono qui da 4 anni, stando con i ragazzi che parlavano solo italiano, in 3 mesi l’ho imparato. Le parole che dovevo dire da portiere le ho imparate subito, le sapevo già prima di arrivare”

Della Giovanna:“Con al lingua alcuni iniziano prima, chi parla di più è più facile che lo impari prima. Quelli più riservati magari ci mettono qualche mese. In campo le parole che devi dire le sai”

Difficile lasciare casa, famiglia e in alcuni casi nazione?

Radu:“I sacrifici si devono fare se vuoi arrivare in alto. E’ stato difficile, sì”

Baldini:“Io ero già un po’ più grande quando sono arrivato a Milano. 5 anni fa, avevo 15 anni. Il primo anno è stato abbastanza duro, poi sono diventato di casa anche qui a Milano ed è stato più facile”

Della Giovanna:“Io da quest’anno sono a Milano da solo, perché negli anni di Primavera cambiano gli orari di allenamento rispetto a prima. Non potevo più frequentare la scuola là e mi sono trasfertito. Ma sono comunque a mezz’ora da casa”

Cosa vuol dire per voi essere giocatori dell’Inter?

Baldini:“Grande responsabilità”

Radu:“Sono d’accordo con lui”

Della Giovanna:“Rappresenti una società tra le migliori al mondo, come settore giovanile è una delle migliori in assoluto in Europa. Perciò si, è un punto d’arrivo”

Soprannomi?

“Baldo, Della e…Radu. Anzi, per Radu “Bo”, un modo che si usa in Romania per chiamare le persone. Però non è bello da sentire”

Radu, che modello di portiere segui per migliorarti sempre di più?

“Mi piace molto De Gea, seguo tanto il suo stile. Mi piace tanto lui, è uno dei migliori e c’è tanto da imparare. Samir mi ringrazia? No no (ride), anche da lui imparo tanto. Grandi portieri del calcio rumeno? Io!”

Baldini, avevi un idolo da bambino?

“Da piccolo avevo mio fratello e un suo amico, loro mi hanno trasmesso la passione per questo sport. Giocavamo nel campo davanti a casa mia, con loro avevo 7 anni di differenza. Ho iniziato a 3-4 anni a giocare a calcio, abbastanza piccolo. Passavo sotto le gambe (ride). Idolo? Ronaldo, Cristiano Ronaldo. Quello vero non l’ho visto giocare".

Radu, per cui fai il tifo in Romania?

“Per le squadre in cui ho giocato, Steaua e Dinamo Bucarest”

Rigore parato contro il Milan?

Radu:“Alla fine ci vuole un po’ d’istinto per farlo, devi studiare un po’ l’avversario che calcia, vedere dove ha calciato prima. Poi i consigli dell’allenatore aiutano tanto. Nelle giovanili, dove puoi sapere meno del tuo avversario, è soprattutto istinto. E’ una tecnica personale, che uso da tanto. Non la sveliamo? No no. Alla fine è una questione psicologica, il rapporto con l’avversario che tira. Mi piacciono molto i rigori. Se spero in una finale decisa ai rigori? No no, spero più in una finale con gol di Della Giovanna di testa (ride)”

Della Giovanna, quanto è importante essere capitano?

“Vuol dire che tu sei quello che alza la coppa quando vince la tua squadra, ma sei anche quello che è responsabile per le sconfitte, non è un ruolo facile. Bisogna cercare di farsi rispettare, andando d’accordo con tutti. Il mister si affida a me se deve dire qualcosa a noi ragazzi, sono il portavoce. Si arrabbia spesso sì, con noi fa bene, ci tiene sempre sulla corda: serve per farci crescere”

Come è stato abituarsi alla nuova vita e alla nuova casa a Milano?

Baldini:“Il mare è una grossa perdita, quando vado a casa in Toscana sento l’aria di mare ovunque. È stato difficile ambientrarsi il primo anno poi dopo ti abitui ed è sempre più facile”

Quando avete cominciato a pensare che la vostra professione sarebbe stata quella di calciatore?

Baldini:“Quando arrivi alla Primavera e pensi che tocca a te. Devi avere la testa però, non basta la qualità. Anzi, conta più la testa della qualità”

Il piatto tipico che vi manca di più?

Baldini:“Il tiramisù della mamma”

Radu:“La pasta di mia mamma, la fa benissimo. La mia famiglia è tutta rumena sì, originaria di lì. Il piatto tipico è verza con carne di pollo o di maiale, con la polenta”

Quanto è difficile per ragazzi come voi fare il salto dalla Primavera al campionato italiano?

Della Giovanna:“E’ molto difficile, e nel campionato italiano ancora di più. Si vede che i giovani  in Italia fanno un pochino più di fatica ad arrivare. Il salto è molto grande, secondo me ci vuole del tempo in più e un po’ di esperienza in più. L’esperienza fa la differenza”

Qualche rito particolare prima della prtita?

Radu:“No, no, mi faccio il segno della croce e basta. Né riti né altro”

Della Giovanna:“Io niente”

Baldini:“Io entro per primo”

Baldini, quale ruolo preferisci ricoprire?

“Esterno sinistro, ma anche a destra posso giocare. Da sinistra mi piace accentrarmi e rientrare nel campo col mio piede naturale”

Che rapporto avete con mister Vecchi?

Della Giovanna:“Col mister abbiamo un rapporto normale, non è una persona che ti parla molto, anzi, ti fa già capire come sarà il calcio negli anni futuri, in Serie B e Serie A. Ti prepara a quello e penso che lo faccia apposta. Ci tiene a noi, si vede, e infatti si arrabbia molto se sbagliamo o non seguiamo i suoi concetti. E soprattutto ci tiene svegli, tanto”

Aiuta il fatto che mister Vecchi abbia già allenato squadra professionistiche, in Serie B?

Radu:“Si, aiuta, è molto meglio”

Baldini:“E’ importante perché lui ti abitua già al calcio dei grandi”

Radu, com’è nata la tua passione per il tuo ruolo?

“Prima ero un bomber di classe, attaccante. Poi non avevo voglia di correre, sono andato in porta ed è andata bene. Alla fine sono rimasto là. E’ più facile fare il portiere per me, fisicamente”

Baldini:“Io ho provato tutto, ho fatto anche il portiere. Tiravo i rigori e poi andavo a pararli”

Della Giovanna:“Io sempre il difensore, prima il terzino per 2-3 anni, poi mi hanno spostato centrale e basta”

Che passioni avete al di fuori del calcio e che musica ascoltate?

Baldini:“Mi piace andare al cinema e mi piace il tennis. Musica un po’ tutto, non ho cantanti preferiti”

Della Giovanna:“Io passioni vere e proprie no, faccio un po’ tutto. Film, scuola, non ho una passione preferita. Musica soprattutto canzoni americane, R&B e hip-hop”

Radu:“La mia passione è il cibo. Mangiare, non cucinare. Mi piace andare nei posti e scoprire sapori nuovi. Musica? Un po’ di tutto, house e deep house”

Discoteca?

Baldini:“Poco”

Della Giovanna:“Anche io poco, quando c’è l’occasione”

Radu:“Qui a Milano mai, vado in Romania quando sono in vacanza”

Scuola?

Radu:“Io devo fare l’esame di maturità quest’anno, ma in Romania. Indirizzo sportivo”

Baldini:“Esami anche per me, nella scuola dell’Inter. A luglio ho gli esami. Finite le finali, si inizia con la scuola. Faccio ragioneria, indirizzo sportivo”

Della Giovanna:“Io uguale, tutti con la maturità. In una scuola statale, istituto tecnico”

Come conciliate il calcio con la vita sociale?

Della Giovanna:“E’ difficile, molto. Al mattino scuola, poi pomeriggio gli allenamenti, magari se c'è tempo la sera”

Baldini:“Difficile quando vedi che i tuoi amici il sabato sera escono e tu magari la domenica hai la partita. Sono sacrifici, ma per arrivare in alto bisogna farli”

Quali sono i vostri punti forti e dove si può migliorare?

Della Giovanna:“Penso di essere forte tatticamente, molto forte da questo punto di vista. Devo migliorare nel fare gol, perché non faccio mai gol. Colpi di testa e fase offensiva, è importante. Un difensore che fa gol è molto importante”

Final Eight?

Baldini:“Sono tutte temibili le avversarie, se arrivi a quel punto lo sono tutte”

Radu:“Vero, poi quando giocano contro di noi…”

Inter e Juve le più forti?

Baldini:“Nelle partite secche, ogni partita ha la sua storia. Se arrivano là 8 squadre, se lo meritano tutte e valgono qualcosa”

Anno più da outsider o da top team?

Della Giovanna:“Noi quest’anno siamo partiti arrancando. Poi ci siamo ritrovati come squadra, come gruppo, e abbiamo cambiato modo di giocare, ci siamo uniti e siamo arriviati in alto, in quasi tutte le competizioni”

Viareggio?

Della Giovanna:“Peccato per quei 15 minuti di delirio. E’ mancata la concentrazione dall’inizio, poi però non è mancata in Coppa Italia”

Il più mattacchione del gruppo?

Radu:“Per me Gravillon”

Baldini e Della Giovanna:“Zonta”

Come ci si prepara al meglio per le finali dopo una stagione così lunga?

Della Giovanna:“Allenandoci, come abbiamo fatto per tutto l’anno per preparare anche la coppa. Bene la pausa corta, per noi è vantaggioso come tipologia di squadra, nei secondi tempi noi spesso ne abbiamo più degli altri. Le partite ravvicinate danno meno modo di recuperare”

Baldini:“Giocando il più possibile, test e amichevoli, tenendo alto il ritmo. Meglio che non si sia pausa lunga come gli anni scorsi”

Ex compagni che ora sentiamo?

Della Giovanna:“Io sento Rocca che ora è al Lanciano e gioca parecchio”

Radu:“Io Puscas. Quando lo mettono dentro è sempre pronto a farsi vedere”

Baldini:“Li sentiamo e ci dicono che è molto diverso, ma si sa. E’ diverso, e quando sarà il nostro turno capiremo bene, come loro”

Fidanzati?

Della Giovanna:“Io si, da 1 anno e 9 mesi con Dalila”

Baldini:“Momento delicato, passaparola”

Radu:“Io no. Ricercato dalle donne? Non lo so. Gusti difficili? Così così”

Avventure all'estero?

Della Giovanna:"A me piacerebbe"

Baldini:"Sono tutte esperienze, tutto serve"

Radu:"Sono d'accordo con loro"

(Inter Channel)