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Dalla titolarità a rischio all’apoteosi con il Belgio: Barella si è preso l’Europeo

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Il centrocampista dell'Inter ha dimostrato con i fatti di meritarsi la fiducia di Mancini: con lui in campo non si perde

Fabio Alampi

Un gol per spianare la strada dell'Italia verso le semifinali e per zittire i primi mugugni di una parte (piccola) di tifosi e addetti ai lavori che spingevano per vedere Locatelli o Pessina tra i titolari: Nicolò Barella ha sfoderato una prestazione delle sue, tutta grinta, cuore e giocate illuminanti, dimostrando una volta di più il perchè Roberto Mancini lo consideri un elemento imprescindibile per la sua Nazionale. Un gladiatore, che l'Inter e tutta Italia si godono. Tuttosport esalta la prova del centrocampisa dell'Inter:

"Nicolò Barella ha vissuto nell'Euro 2020 le due facce di questa meravigliosa medaglia azzurra: ha lottato, corso e inseguito e poi ci ha messo anche la faccia andandosi a prendere un'ammonizione pericolosa, in un torneo dove ogni dettaglio può fare la differenza, per un eccesso di temperamento. Locatelli e Pessina ne hanno anche messo in dubbio la titolarità, segnando gol importanti e corroborando ogni minuto giocato con prestazioni ordinate e veementi. Ma a Monaco di Baviera, nel momento in cui il ct Roberto Mancini gli ha ribadito la sua fiducia, il centrocampista sardo si è preso la ribalta".

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Gol pesanti

"Il gol che ha scardinato le certezze del Belgio, numero uno al mondo, è frutto della sua caparbietà: sul pallone recuperato da Verratti, ha controllato e davanti a una muraglia rossa, ha fatto quello che sentiva, cioè è partito in una direzione e poi ha scagliato il pallone lontano, lontano, verso un angolo che solo un visionario come lui poteva individuare in quella mischia nel cuore dell'area avversaria. Poi la corsa, inseguito dai compagni, idealmente verso il Wembley Stadium di Londra. [...] Barella questo Europeo se lo è guadagnato anche con i gol, quelli nelle qualificazioni con Finlandia, Grecia e Armenia, ma serviva una perla come quella di ieri per completare un percorso che in questa stagione l'ha visto protagonista su tutti i fronti. E carta vincente per Antonio Conte prima, e Mancini ora".

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Il talismano

"Barella in questa Nazionale respira l'aria di casa, Mancini lo ha lanciato il 10 ottobre 2018 a Genova contro l'Ucraina e dal quel momento ne ha fatto a meno con il contagocce: 26 presenze. Il centrocampista sardo, che in queste settimane, ha sempre evitato le parole per concentrarsi sui fatti, è anche un talismano per tutto l'ambiente: con lui in campo l'Italia non ha mai perso, lasciando agli avversari soltanto le briciole sottoforma di pareggi, 5".

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