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Bedy Moratti: “Indonesia pazza di Inter: ecco i numeri. Noi lì prima di Thohir. E ora…”

Il Presidente Onorario del Coordinamento Inter Club, Bedy Moratti, sorella dell’ex patron dell’Inter Massimo, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport molto interessante, in occasione della sua presenza alla festa per il quindicesimo anno...

Riccardo Fusato

Il Presidente Onorario del Coordinamento Inter Club, Bedy Moratti, sorella dell’ex patron dell’Inter Massimo, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport molto interessante, in occasione della sua presenza alla festa per il quindicesimo anno del club di Imbersago, cittadina in provincia di Lecco dove risiedeva il padre Angelo.

"Qui sono di casa? assolutamente. In generale, tutta la mia famiglia è legata a questo club. Conosciamo personalmente molti dei soci, alcuni dei più anziani si ricordano ancora perfettamente di mio padre e di tutte le serate che organizzavano alla sua epoca. Gli Inter club? Possiamo dire che l’idea degli Inter Club è stata un’invenzione di mio padre Angelo e dei suoi collaboratori. Per questo gli Inter Club sono parte integrante della società. Ricordo anche che nei primi anni realizzavano un giornale nel quale appunto si raccontava di tutte le iniziative dei club. Poi il legame che lega alla nostra famiglia  con l’Inter  è veramente fortissimo".

Mi sono arrabbiata quando Massimo ha ceduto l’Inter?

«Arrabbiata, no. Dispiaciuta. Anche per lui. È stata una decisione sofferta e dolorosa. Ma la famiglia Moratti fa ancora parte dell’Inter, anche se con una quota di minoranza. Non ce lo scordiamo. Del resto il nostro è un amore talmente profondo per questi colori che non può finire da un giorno all’altro.

L'Indonesia?

"C’è un’attenzione grandissima per il calcio italiano. Durante la prima tournée della squadra, Zanetti fece l’ospite in un programma tv e si sintonizzarono in dieci milioni per vederlo. L’Inter Club locale ha fatto circa 5mila iscritti il primo giorno d’apertura. Cantano “Milano siamo noi, Solo noi” anche in Indonesia, lo cantano in italiano. E ci tengo a precisare che la prima tournée è del 2012, quindi ben prima che Erick Thohir si interessasse alla nostra società.

Potrei lasciare anch’io da presidente degli Inter Club?

Non ci penso proprio (ride, ndr). Io avrei intenzione di continuare ancora a lungo. Questa è una posizione che occupo con moltissimo piacere e ho intenzione di continuare a vivere da vicino i club, così come ha sempre fatto la mia famiglia. Del resto, l’ho detto prima, l’amore per l’Inter non finisce con il passaggio di proprietà.

L’amore di un tifoso nei confronti dell’Inter è diverso che da altre parti?

"Non c’è dubbio. L’interista in questo è diverso da tutti, fortunatamente, aggiungo io. È speciale. Ha sofferto insieme all’Inter per tanti anni, ma alla fine si è tolto delle grandi soddisfazioni»