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Brozovic si presenta: oggi sono io! Il croato si ritrova nel momento giusto, adesso Mancini…

Tutto così inspiegabile… All’arrivo non si era per niente nascosto, anzi, si era fatto ammirare per quella sua meravigliosa normalità nel mettere ordine a centrocampo. Poi un limbo durato mesi, in cui Marcelo Brozovic ha galleggiato in mezzo...

Alessandro De Felice

Tutto così inspiegabile… All’arrivo non si era per niente nascosto, anzi, si era fatto ammirare per quella sua meravigliosa normalità nel mettere ordine a centrocampo. Poi un limbo durato mesi, in cui Marcelo Brozovic ha galleggiato in mezzo a tante gare prive di mordente. Senza grinta, quasi in altre faccende affaccendato. E poi si sa come va a finire: la critica è così, ha poco tempo per accertare e magari comprendere i motivi di un'involuzione. Giusto o sbagliato che sia, finisci nel calderone dei bolliti, e a quel punto diventa complicatissimo trovare le energie per scoperchiare la casseruola e tirarsene fuori.DA MANI NEI CAPELLI - Lui ce la sta facendo. Brozovic sta risalendo la china adoperando sconosciute riserve di tenacia. Dove siano state nascoste finora rimane un mistero, ciò che conta è che abbia deciso di tirarle fuori nel miglior momento possibile. Perché l’Inter di Roberto Mancini iniziava a zoppicare, alla continua ricerca com’era di un leader di centrocampo. Perché Kondogbia ha assolutamente bisogno di altro tempo e perché Felipe Melo non è nel miglior momento di forma. Il croato si è ripreso sé stesso e l’Inter quando entrambi sembrano aver bisogno di uno psicologo; una prova di forza che fa ben sperare, perché le ultime gare dell’ex Dinamo Zagabria sono da mani nei capelli. ORO COLATO PER MANCINI - Presente in tutte le azioni pericolose dell'Inter, fulcro del gioco dell'intera squadra, pedina fondamentale in ripiegamento: questo è l'attuale Marcelo Brozovic, quello che aveva imparato a conoscere l'Intera Croazia, quello seguito dal Milan e strappato ai cugini da un blitz di mercato di Piero Ausilio. L'Italia e gli interisti stanno finalmente imparando a conoscere un calciatore su cui probabilmente avevano smesso di credere, da troppo tempo travestito da promessa. Il secondo tempo di Palermo e la gara interna contro la Roma hanno messo in luce un calciatore totalmente rinato, con doti e caratteristiche tanto care care a Roberto Mancini, che di questo passo non potrà più fare a meno di lui.