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Conte: “Chiusura al 31 luglio? Falso, faccio chiarezza. Ecco le sanzioni per i trasgressori

Il presidente del Consiglio è tornato a parlare in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri che si è tenuto a Roma

Eva A. Provenzano

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo il Consiglio dei Ministri di Palazzo Chigi, è tornato a parlare in conferenza stampa per illustrare le ultime decisioni prese dal governo per fronteggiare l'emergenza del coronavirus. Ecco cosa ha detto:

«Il decreto legge riordina la disciplina dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase. Stiamo tenendo conto dell'andamento epidemiologico del coronavirus. Stiamo dosando quindi le misure di contenimento del rischio e di prevenzione in funzione del problema. Abbiamo regolamentato in modo lineare i rapporti tra interventi del governo e Regioni. Lasciamo che i presidenti della Regione possono prendere misure anche più restrittive e severe, ma rimane la funzione di coordinamento di omogeneità del territorio nazionale. A livello sanzionatorio è prevista una multa che va da 400 euro a 3mila euro come sulle regole del codice della strada. Si sostituisce alla sanzione finora prevista questa multa. Voglio precisarlo, sono soddisfatto della reazione che tutti i cittadini stanno avendo nel rispettare le indicazioni fornite. Le forze dell'ordine stanno facendo un'attenta verifica e un attento monitoraggio ma la stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove regole che porta a nuovi abitudini di vita. Questo ci deve rendere orgogliosi. Perché come dico dall'inizio tutti insieme, ciascuno deve fare la propria parte per affrontare l'emergenza per vincerla e rialzarci quanto prima. Rispettando le regole si mette al sicuro noi stessi, i nostri cari, si consente all'intera comunità nazionale di uscire quanto prima da questa fase d'emergenza. Un'ultima precisazione. Continuo ad assistere all'indebita diffusione di una bozza, che è già superata, si è creato dibattito sull'emergenza. Si parlava di decreto che avrebbe prolungato le disposizioni fino al 31 luglio 2020. Nulla di vero, assolutamente no. Vorrei ricordare che quando abbiamo adottato il primo provvedimento abbiamo adottato uno stato d'emergenza nazionale, appena è stata decretata la pandemia di carattere mondiale. Siamo subito intervenuti e abbiamo dichiarato emergenza nazionale per uno spazio, fino a quella data, ma questo non vuol dire che le restrizioni dureranno fino ad allora. Siamo pronti in qualsiasi momento, ci auguriamo presto, per allentare queste disposizioni e siamo fiduciosi che prima di quella data ipotetica si possa tornare ad un normale stile di vita. Anzi migliore. Sono convinto che questa prova durissima ci renderà migliore. Stiamo riflettendo tutti sulla nostra vita, sulla scala dei nostri valori, facciamo riflessioni che non riusciamo a fare perché siamo presi dalla frenesia. Ne approfitteremo per trarre la giusta riflessione". 

"La data del 31 luglio non è la data delle disposizioni, consideriamo di cancellarle prima. Se il trasgressore è alla guida di una macchina la sanzione è aumentata fino ad un terzo. Non c'è il fermo amministrativo", ha aggiunto.

SCIOPERO CARBURANTE - "L'Italia non ha mai affrontato problematiche di questo tipo e non c'è solo un modo di intervenire. Sono tante le filiere produttive e sono interrate, abbiamo coinvolto diversi sindacati. Mi auguro non ci siano scioperi di sorta, in questa fase non ce lo possiamo permettere. Spero queste dichiarazioni possano rientrare. Compreso quando si parla dei benzinai. Posso garantire quindi che la filiera alimentare sarà garantita e posso garantire che sarà garantito il rifornimento di carburante". 

TAMPONI E RISCHIO CONTAGIO - "E' difficile il numero esatto dei contagiati, ci sono anche gli asintomatici. Il dibattito nella comunità scientifica è aperta. Io non sono un virologo. Abbiamo sempre seguito le indicazioni del comitato tecnico-scientifico, abbiamo sposato le loro indicazioni e non le abbiamo mai disattese, continueremo a farlo. Non cambierà la modalità di conteggiare i contagiati e quella di procedere ai test. Abbiamo una linea di massimo rigore e trasparente. L'Italia vive dei suoi presidi democratici e non sarebbe stato pensabile non abbracciare la linea di trasparenza che abbiamo adottato".

(Fonte: TGSky24)

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