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Inter, Conte: “Ho studiato la rosa. Eriksen e Sanchez stanno bene. Estate strana, orgoglioso di…”

Antonio Conte racconta la ripartenza. Il tecnico dell'Inter ha parlato di questo nuovo inizio, ricco di novità per il calcio italiano e per la squadra nerazzurra

Daniele Mari

Antonio Conte racconta la ripartenza. Il tecnico dell'Inter ha parlato di questo nuovo inizio, ricco di novità per il calcio italiano e per la squadra nerazzurra.

"Se devo trovare un aspetto positivo da questa strada situazione della pausa per l'emergenza Covid, è aver avuto il tempo per rivedere i primi sette mesi, ripensare alla nostra rosa, rileggere le cose negative e quelle positive. Io chiedo sempre di alzare l'asticella, prima di tutto a me stesso", racconta l'allenatore dell'Inter alla tv cinese PP Sport del gruppo Suning, a 48 dal ritorno in campo contro la Sampdoria.

"Mi rende orgoglioso vedere come stia crescendo la mentalità di questa squadra - ha sottolineato Conte - Noto che i calciatori sono consapevoli che se vogliamo essere competitivi e lottare per vincere, ogni singolo giocatore deve alzare il proprio livello. Sappiamo di avere di fronte un percorso per tornare a vincere, senza scorciatoie, un percorso fatto di lavoro e sacrificio, di fatica e passione, ma al tempo stesso ho grande voglia e ambizione. Penso che si sia iniziato un bel percorso e quando si iniziano cammini del genere bisogna crederci e avere voglia di affrontare le difficolta'".

Nell'emergenza Covid, a livello personale c'è stata la possibilità "di vivere di piu' la famiglia, giocare con mia figlia".

"Ringrazio i giocatori per la loro professionalita' e lo staff che si e' preso cura di loro quotidianamente, utilizzando zoom per far sentire la nostra presenza ai ragazzi in un momento difficile per molti. Poi, con i nostri preparatori, Pintus e Coratti, abbiamo creato un programma ma inevitabilmente la situazione era diversa: si e' cominciato con con lavori individuali, solo un allenamento al giorno e lavoro tecnico-tattico, fisico e di video-analisi".

Ora la risposta resta un "punto interrogativo, sarà la partita a farti capire. Siamo tutti un po' curiosi di vedere le risposte sul campo". 

"E' una situazione nuova, difficile fare paragoni col precampionato dove ci sono amichevoli e tempo. In questa situazione bisogna valutare le risposte sul campo e i possibili infortuni. Non sara' semplice giocare ogni tre giorni, allenarsi e scendere in campo con temperature alte".

Dalla prima partita, domenica contro la Samp, Conte si aspetta "da parte di tutti voglia di mettersi alla prova in partite ufficiali. Non ci sara' bisogno di motivare i giocatori, dopo un bel po' di tempo che non si scende in campo ci sara' tanta voglia. Bisognera' essere bravi a gestire forza e motivazioni in questo momento particolare".

Senza tifosi

"Sarà un calcio strano, direi 'monco' come dimostrano le partite di questi giorni in Germania o Spagna. Ma affrontiamo l'emergenza sperando tornino presto i tifosi, il calcio e' talmente bello e pieno di passione, che e' giusto condividerla con la gente".

Gli infortunati

"Non dimentichiamo che in questi sette mesi non siamo stati molto fortunati e abbiamo perso calciatori che stavano facendo bene. Adesso c'e' la possibilita' di avere tutta la rosa a disposizione e ci ho lavorato sopra. Alexis Sanchez e' in buona condizione, abbiamo potuto lavorare anche con Eriksen, inserendolo nella giusta maniera e mettendolo al pari con gli altri dal punto di vista tattico e fisico. Abbiamo lavorato per farci trovare pronti e cercare di essere migliori".

Come un sarto

"L'allenatore è come un sarto, deve cucire addosso alla squadra il miglior abito possibile. Abbiamo lavorato su molti aspetti, abbiamo recuperato gli infortunati. Adesso c'è la possibilità di avere tutta la rosa a disposizione e ci ho lavorato sopra".

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