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Conte in conferenza: “Grande reazione. Ora sono interista e lo sarò anche quando andrò via”

Conte in conferenza: “Grande reazione. Ora sono interista e lo sarò anche quando andrò via”

Le parole dell'allenatore nerazzurro in conferenza stampa, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it

Daniele Vitiello

Al termine di Milan-Inter, Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it: "E' stata una buona partita sotto tanti punti di vista contro una squadra che ha cercato di fare male all'Inter con un possesso non fine a se stesso. Buona l'intensità con la quale li abbiamo pressati per gran parte della gara. Parliamo del Milan, un top club, in un derby giocato fuori casa, per cui sono contenti per tutti i ragazzi, per i magazzinieri, i tifosi e tutto l'ambiente interista. Era il primo derby, sentivo un po' di pressione e ci tenevo a far bene".

Vi ha fatto bene a livello mentale il mezzo passo falso contro lo Slavia Praga?

"Martedì non c'è stata una buona prestazione, ci ha lasciato amaro in bocca e ci ha dato quel veleno che magari una vittoria non ci avrebbe dato. Siamo stati bravi, continuo ad essere non contento della partita giocata con lo Slavia, ma oggi c'è stata una grande reazione e i ragazzi hanno dimostrato che se vogliamo, possiamo. Nonostante avessimo giocato tre giorni fa, abbiamo mantenuto un'intensità e un rimo importante. Il Milan ha fatto un paio di ripartenze su nostri errori, la vittoria è molto meritata".

Godin, Barella e D'Ambrosio hanno fatto molto bene calandosi nella sua idea di gioco

"Non è giusto parlare dei singoli, ma bisogna elogiare tutta la squadra e lo spirito che c'è stato".

Quanto c'è di Conte in questa Inter e nella metamorfosi degli ultimi giorni?

"Non lo so. Sicuramente nelle situazioni negative c'è sempre tanto di mio ed è giusto che io mi assuma le mie responsabilità. Oggi c'è stata una prestazione positiva ed è importante dare meriti ai ragazzi perché hanno fatto in maniera encomiabile e feroce quello che avevamo preparato. Queste sono partite a sé e per vincere devi dimostrare quello che vuoi con voglia. La vittoria di oggi deve aumentare la nostra autostima. Alcune volte perdiamo un po' di personalità e questo non deve accadere".

La tensione per questa partita proviene anche dall'importante che i tifosi danno al derby?

"Sento quotidianamente grandissima responsabilità e tutti me la danno anche se non volessi prenderla. Metterò tutto me stesso per l'Inter, perché nel momento in cui sposo una causa sono un grandissimo professionista e divento il primo tifoso della squadra, al di là che si possa vincere o perdere. Oggi non dormo per l'Inter e questo è innegabile, come è successo in passato con la Juventus, il Chelsea e la Nazionale. Non devo essere accettato da qualcuno: voglio che la gente capisca che io do tutto me stesso per l'Inter e sarà così fin quando sarò qui. Rimarrò tifoso anche quando me ne andrò ed è stato così anche per il Chelsea e le altre squadre che ho allenato".

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