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Inter, Conte: “Qui mai una passeggiata, non è risposta a nessuno. Ai ragazzi ho chiesto…”

Le parole dell'allenatore nerazzurro in conferenza stampa

Daniele Vitiello

Al triplice fischio di Napoli-Inter, Antonio Conte è intervenuto in sala stampa per la consueta conferenza post partita. Queste le sue dichiarazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it al San Paolo: "Risposta alla Juve? Non dovevamo rispondere a nessuno. Dobbiamo guardare a noi stessi, al nostro cammino e al processo di crescita che stiamo avendo. Oggi era una tappa importante perché giocare qui non è mai una passeggiata, anzi. E' la prima volta che ho vinto, fa capire l'importanza di oggi. Ho chiesto ai ragazzi coraggio e di giocarci la partita, venendo alti e mettendo in difficoltà il Napoli. Sono molto contento della risposta che ho avuto da loro. Dobbiamo cercare di accelerare il nostro percorso di crescita più possibile".

Prova di forza con tanti difettucci da eliminare.

"In ogni partita puoi trovare situazioni sulle quali migliorare. Ci stiamo lavorando. Venire a Napoli e vincere anche in maniera meritata non è cosa di poco conto. Non dimentichiamo che il Napoli in questi anni è stata l'antagonista più importante e grazie a loro alcuni anni i campionati sono rimasti vivi. Il nostro gap con il Napoli è sempre stato molto vasto, questo ci dimostra che stiamo facendo un buon campionato. Non penso ci sia questo divario di punti tra di noi, li considero anche ora la squadra dietro alla Juventus con la rosa più efficiente per affrontare il campionato".

Ti sta bene, se questa è la risposta, giocare sempre dopo la Juve?

"A noi deve interessare poco quello che fanno le altre squadre. Dobbiamo cercare di migliorare, crescere ed essere credibili. La più grande conquista fino ad adesso Mi avevano detto che ad Appiano c'era una nuvola di Fantozzi che avrebbe fatto sprofondare tutto e fatto succedere il patatrac tra dicembre e gennaio. I giocatori devono continuare a dare la disponibilità che stanno dando".

C'è stato lo scatto per diventare una grande squadra?

Dal primo giorno ho chiesto di fare cose credibili e di non essere più pazzi. Qualcosa lo abbiamo fatto, ma dobbiamo continuare così e correre su noi stessi perché negli ultimi anni è successo più volte di essere primi in classifica a dicembre e poi di fare fatica a qualificarsi in Champions League a fine anno".

Vittoria numero 100 da allenatore. 

"Su 145, ne ho vinte 100 e sono numeri importanti anche per me che non guardo le statistiche. Non amo le statistiche, ma ringrazio i miei giocatori perché solo grazie a loro sono arrivato a tagliare questo traguardo".

Come giudica la prestazione di Bastoni? Il suo rendimento ha cambiato un po' le gerarchie in difesa?

"Cerco di fare le scelte che mi danno maggiore affidabilità. E' un ragazzo, ma rappresenta il presente dell'Inter, prima che il futuro. Gioca bene la palla, ma deve diventare più cattivo nel rubarla, visto che è un difensore. Sapete bene che non guardo l'età, gioca chi merita. E' successo anche con Esposito".y

Confronto con la tua prima Juve?

E' difficile fare confronti. Posso dire che il mio primo anno sicuramente fu qualcosa di incredibile perché non c'era solamente il Milan di Ibrahimovic e Thiago Silva, ma anche l'Inter con gli effettivi del Triplete e il Napoli di Lavezzi e Cavani. Facemmo qualcosa di incredibile, venendo da due settimi posti. Oggi abbiamo avanti una squadra straordinaria, che negli anni ha costruito una rosa difficile anche da migliorare e sarà molto più difficile. Bisogna lavorare, sapendo che per costruire grandi squadre ci vuole tempo. Chi ha tempo però non aspetti tempo".

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