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Conte sbugiarda i sapientoni e si sfrega le mani. Juve avvisata: l’Inter non ha più paura di nessuno

L'analisi di Fcinter1908.it su Barcellona-Inter di ieri sera

Daniele Vitiello

Si sono sprecate le speculazioni sull'assenza di Romelu Lukaku nelle ore che hanno preceduto Barcellona-Inter. Da più fronti il provvedimento era stato contestualizzato nell'ottica di preservare il belga in vista della Juventus. Quasi come se la sfida con i blaugrana rappresentasse un impiccio di cui disfarsi in fretta e furia per poi concentrarsi sul vero obiettivo: i bianconeri di Sarri. Ieri però sono bastati pochissimi minuti per capire quanto tale teoria fosse sbagliata. L'Inter si è presentata al Camp Nou spigliata e sbarazzina, con la miglior formazione possibile e senza fare alcun calcolo. Perché AntonioConte conosce solo il pedale dell'acceleratore.

I nerazzurri hanno aggredito gli avversari fin dalle prime battute di gioco e il vantaggio è stato tutt'altro che casuale. A legittimarlo è arrivata un'organizzazione di gioco pressoché perfetta nel primo tempo, allentata nella ripresa da una condizione fisica inevitabilmente calante. Al Camp Nou il filo delle ambizioni della squadra di Conte è passato con umiltà e pazienza all'interno della cruna dell'ago delle difficoltà, che però cuce sul petto e in bella vista la consapevolezza di avere i mezzi per infastidire chiunque. Tutto questo, a quattro giorni da quella che diventa la partita della morte. La prima occasione utile per rialzarsi dopo una sconfitta immeritata. Una chance anche per allungare il divario in vetta nei confronti della squadra che resta comunque favorita per lo scudetto.

Vincere con il Barcellona avrebbe probabilmente concesso all'Inter un vantaggio psicologico e per questo fa bene Antonio Conte a sottolineare la stravaganza di un metro arbitrale che ha lasciato perplessi tanti addetti. Sarebbe però un vero peccato sciupare il grande lavoro fatto dai calciatori. Barella è già quel tipo di centrocampista che tutti si auguravano diventasse, Lautaro ha respinto al mittente i mugugni delle ultime settimane e anche Sensi si è conquistato le luci della ribalta nell'arena che ospita le gesta del migliore al mondo e forse di tutti i tempi. Loro tre i tenori di un'orchestra che si è comportata alla grande e di cui il direttore ha l'obbligo di essere assolutamente orgoglioso.

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