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D’Ambrosio: “Il gol in Lazio-Inter il più importante. Oriali serviva. Skriniar può diventare top”

Le parole del terzino nerazzurro

Marco Astori

Dopo Milan Skriniar, anche Danilo D'Ambrosio ha risposto alle domande dei tifosi dell'Inter ai microfoni di Inter TV. La Q&A è cominciata con una domanda sul momento che stiamo vivendo: "Tutto bene, stiamo vivendo questo periodo di quarantena col sorriso".

Perché il 33?

Il mio preferito è il 3, ma non potendo usufruirne perché è stato di Facchetti, ho scelto di aggiungerne un altro e ho scelto il 33.

Il tuo idolo?

Per passione e modo di giocare è Zanetti.

Che emozioni provi a San Siro?

Si è creato un clima dove molta gente si è riaffezionata alla squadra, i colori non sono mai stati messi in dubbio. E' un'emozione unica.

Una squadra di calcio a 5?

In porta metterei Handanovic, uno dei migliori d'Europa. Dietro Cannavaro e Zanetti. A centrocampo Iniesta e Pirlo, Ronaldo il Fenomeno davanti.

L'amore dell'Inter di tuo figlio?

Tutto grazie a mia moglie: noi ci siamo fidanzati a 18 anni e da sempre mi ha seguito in trasferta. Di calcio capisce zero, ma questa passione l'ha trasmessa a lui, che sin da piccolino è venuto allo stadio. Lui conosce davvero tutti i giocatori, è impressionante. E' un genio.

Quante volte al mese vai dal parrucchiere?

Ci andrei qualche volta in più, ma due volte al mese.

La partita giù emozionante?

Quella dell'Olimpico con la Lazio con la quale siamo entrati in Champions League.

Com'è vivere lontano da Napoli?

A me piace il mare e ci andrei sempre, ma Milano offre tutto per me e la mia famiglia. Milano è un giusto compromesso per vivere distanti dal mare.

Oriali?

E' la persona che serviva, c'è rapporto sincero. L'ho sempre stimato, l'Inter è stata molto brava a richiamare una persona così.

Sei felice che tuo figlio abbia questa passione per l'Inter?

Sono contentissimo che sia il primo tifoso del padre e dell'Inter. Spero di farlo soffrire il meno possibile.

Cosa hai pensato nel salvataggio di Inter-Empoli?

Il tragitto che ha fatto la palla è stato infinito, speravo che Caputo la mettesse in mezzo perché sapevo che avrei evitato il gol. Quando ho visto la palla andare verso i suoi compagni, ho cercato di allontanarla: per fortuna e bravura la traversa mi è stata complice.

Piatto milanese preferito?

Risotto, lo mangio volentieri.

In spogliatoio c'è una frase che ti ripeti per caricarti?

Sì, un concetto: devo dare il massimo e uscire dal campo senza rimpianti.

Quanto ti piace giocare con Skriniar?

Mi piace molto, anche fuori dal campo: è una bravissima persona, seria, un professionista di tutto rispetto. E un grandissimo giocatore che può diventare un campione.

Cosa farai a fine carriera?

L'allenatore è un'opzione che non è nei miei piani. Sto cercando di aprire un'attività, i miei genitori hanno una pizzeria da trent'anni a Caivano: spero di aprirla perché con questo virus ci siamo fermati.

Come fai a sapere dove piazzarti in area negli angoli?

Più che istinto è determinazione: io scelgo di attaccare una linea ben precisa e vado al 100% dove ho deciso.

Chi è il giocatore preferito di tuo figlio?

Me escluso, li ama un po' tutti. Però i primi tre che ha imparato sono stati Lautaro, Lukaku e Gagliardini, lo chiama zio Roby.

L'avversario e il compagno piùforte?

Gli avversari sono Ronaldo e Messi, sono al di sopra dei giocatori comuni. Il mio compagno più forte è Zanetti: nonostante l'abbia incontrato in età avanzata, in allenamento non la dimostrava per niente.

In quale posizione ti trovi più a tuo agio?

Con mister Conte la facilità che ti dà nel mettere in pratica i suoi consigli è elevata: terzo o quinto sai bene cosa devi fare. Per me non c'è differenza: cambia il modo di interpretare il ruolo ma non ho preferenze.

A chi ti ispiri?

Mi ispiro a Zambrotta, mi rivedo in lui per alcune caratteristiche. Mi ispiro anche ad un grandissimo come Cannavaro, che ha la cazzimma.

Il gol indimenticabile?

Quello con la Lazio è uno dei più importanti perché ha iniziato la rimonta.

A quale maglia dell'Inter sei più legato?

Sono legato a tutte quelle con cui ho segnato, le ho tutte nell'armadio. Per me è sempre un'emozione particolare.

Come spieghi a tuo figlio questo momento?

Io e mia moglie abbiamo spiegato perché non sta più andando a scuola, lui fa molte domande: poi è molto legato al figlio di Padelli. Lui conosce la parola Coronavirus, ma non sa cos'è: sa che c'è qualcosa che gli impedisce di fare la sua vita. Gli abbiamo detto di stare tranquillo perché tutto tornerà alla normalità, è molto intelligente e riesce a capire i sentimenti che gli trasmettiamo.

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