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Difesa a tre, ecco perché. Medel serve come il pane, ma l’anno scorso…

Non è un capriccio, ma probabilmente l’unico modo per non escludere nessuno. O meglio, per non lasciare fuori dal campo gli uomini che hanno un certo peso specifico all’interno dello spogliatoio nerazzurro. Ecco perché Roberto Mancini lavora...

Alessandro De Felice

Non è un capriccio, ma probabilmente l’unico modo per non escludere nessuno. O meglio, per non lasciare fuori dal campo gli uomini che hanno un certo peso specifico all’interno dello spogliatoio nerazzurro. Ecco perché Roberto Mancini lavora con insistenza sulla difesa a tre, sistema di gioco che gli consentirebbe di impiegare tutti gli uomini di sua fiducia. 

Perché Medel in questo momento sembra indispensabile, la partita che il cileno ha disputato contro il Brasile è l’ennesima riconferma di quanto l’ex Cardiff sia utile messo lì dietro. Un mastino pronto a mordere le caviglie degli avversari, roba che in Serie A serve come il pane. Ma in difesa ci vuole anche la fisicità di Murillo e Miranda, altri due che esprimono caratteristiche uniche: più lento, ma ordinato ed esperto il brasiliano, mentre il colombiano fa dell’esplosività e del gioco maschio la sua carta vincente. Nasce per questo motivo l’idea di una linea difensiva a tre, nel tentativo di combinare caratteristiche che almeno sulla carta sembrano combaciare perfettamente. Ma anche perché riportare Medel a centrocampo non sembra un’ottima idea, il cileno ha già mostrato nel corso di tutta la passata stagione di non avere né idee né movimenti da centrocampista, soprattutto se impiegato da regista o da interno. Da mediano sarebbe tutto diverso, ma almeno al momento Mancini non prevede questa variante. 

Col 3-5-2 Roberto Mancini potrebbe contare su una difesa tutta sud-americana formata per l’appunto da Medel, Miranda e Murillo, disposti probabilmente (da destra a sinistra) in quest’ordine, con Miranda centrale perché il più lento dei tre e il più bravo nel gioco aereo, mentre gli altri, che posseggono maggiore esplosività e buone capacità in marcatura, possono giocare ai lati. Un modulo che anche a centrocampo garantirebbe la titolarità a Guarin, Melo e Kondogbia, i tre di cui il tecnico jesino, per ragioni diverse, non vuole mai privarsi. Certo, bisognerà attendere la completa maturazione del francese che da interno non ha ancora espresso il suo valore e anche sulle corsie laterali qualche dubbio sovviene: Perisic sarà in grado di coprire tutta la  fascia? O come contro la Fiorentina - a lungo andare - potrebbe subire l’eccessiva inquadratura tattica? Le incertezze non mancano, ma in allenamento si lavora per colmare le lacune e non è escluso che la futura strada dell’Inter targata 'Mancinibis' possa essere proprio quella con una difesa a tre.