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E’ finita l’invasione cinese nel calcio europeo? Ecco quanto hanno speso in estate. Inter terza dietro…

Qual è stato il bilancio estivo delle squadre con proprietà cinese? Ecco un sunto di entrate ed uscite

Redazione1908

Doveva essere una rivoluzione ma, complici le decisioni del governo, sembra che l'avanzata cinese nel calcio europeo abbia subito una brusca frenata. Le restrizioni sugli investimenti all'estero, confermate ufficialmente dal vicepresidente dell'Espanyol in conferenza stampa, hanno complicato i piani delle società con proprietà cinese, compresa l'Inter di Suning, costretta ad agosto ad una frettolosa ritirata, con Ausilio e Sabatini che hanno dovuto fare di necessità virtù, con uno spietato autofinanziamento.

Ma quanto hanno speso le squadre con proprietà cinese (almeno per il 50%) in questa sessione di mercato? E' davvero finita la pacchia? Così sembrerebbe, fatta eccezione per il Milan, i cui movimenti sul mercato però sono legati al fondo Elliott (americano) più che alla proprietà di Yonghong Li.

Ecco le cifre di Transfermarkt, raccolte da "Pallottole di Calcio":

SQUADRASALDO MERCATO
MILAN-162,85 MLN
WBA-43,95 MLN
INTER-28,05
WOLVERHAMPTON-17,14
BIRMINGHAM-12,25
AUXERRE-0,85
NIZZA-0,8
SOCHAUX0
ADO DEN HAAG+0,04
ESPANYOL+0,45
SLAVIA PRAGA+5,98
GRANADA+6,17
ASTON VILLA+15,03

L'Inter ha chiuso il bilancio acquisti/cessioni con un moderato -28,05 milioni, ben lontano dagli investimenti stratosferici immaginati ad inizio estate. Ma anche le altre società hanno avuto un saldo piuttosto contenuto. Alle spalle del Milan, infatti, si piazza il WBA, che vanta (come tutti i club inglesi) diritti televisivi mostruosi. Nonostante questo, il saldo è negativo sì ma per poco più di 40 milioni di euro. Addirittura in attivo club come Espanyol, Granada e soprattutto l'Aston Villa, retrocessa in Championship e vogliosa di tornare subito in Premier. Un progetto frenato anche dai primi risultati in campionato, con i Villans che hanno collezionato appena cinque punti in altrettante partite, più vicini alla zona retrocessione che ai quartieri alti.

Il 18 ottobre è in programma il Congresso del Partito Comunista cinese e in quell'occasione si saprà se la frenata agli investimenti esteri sarà definitiva o se i club coinvolti potranno tornare a sperare in corposi investimenti.

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