Arrivato in punta di piedi l’ultimo giorno di mercato, Adem Ljajic si carica l’Inter sulle spalle e la riporta in vetta alla classifica.
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Ecco Adem(onio) Ljajic: il “nuovo” serbo che ha stregato l’Inter…e il Meazza
Arrivato in punta di piedi l’ultimo giorno di mercato, Adem Ljajic si carica l’Inter sulle spalle e la riporta in vetta alla classifica. COMA A NAPOLI – A differenza della gara del San Paolo, dove il suo gol aveva acceso le speranze di...
COMA A NAPOLI – A differenza della gara del San Paolo, dove il suo gol aveva acceso le speranze di rimonta e grazie le sue giocate per poco non si è acciuffato il pari, questa volta il serbo dell’Inter regala tre punti ai nerazzurri che, in attesa del lunch-match di Bologna, tornano in vetta alla classifica.
DOSATO - Adem ci ha messo un po’ a capire che la classe non bastava per guadagnarsi la pagnotta. Messa a posto la testa, è stato frenato da un infortunio accusato con la nazionale in ottobre. Mancio, che senza quel problema avrebbe voluto utilizzarlo già contro la Juve, lo ha prima dosato a Palermo e poi sguinzagliato tre giorni dopo, a Bologna. Se al Barbera i colpi di genio non erano bastati (miracolo di Sorrentino su Biabiany, pescato dal serbo), al Dall’Ara aveva messo in porta Icardi per il gol vittoria.
EXPLOIT - Poi un’escalation con maglia da titolare contro Roma (commovente per il sacrificio in fascia), Frosinone (due assist e un gol procurato), Napoli (prima rete in nerazzurro) e appunto Genoa. Perché grazie all’Adem versione (anche) operaia l’Inter ora può anche permettersi di giocare con un 4-4-2 iper offensivo. «Era solo una questione mentale – spiegava Mancio venerdì – Ljajic le gambe per aiutare anche in copertura le ha sempre avute
CONTINUITA’ - E ora ha la maturità per incidere anche in una gara in cui il Genoa si snatura e chiude come un bunker. Una gara che lui inizia in maniera barocca, con troppi fronzoli e poca sostanza. Quando poi Telles nel primo tempo lo innesca con un gran cross, Perin fa il miracolo. E dopo viene graziato da un destro a fil di palo. Il ragazzo che non ama i social però si rifà allo scoccare dell’ora di gioco. Per la terza gara consecutiva è il migliore dei suoi. L’attestato più importante per chi non sapeva che cosa fosse la continuità.
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