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Empoli, sfida chiave per l’Inter. Mancini si affida ai suoi gladiatori

Il campionato dell’Inter riparte dall‘Empoli, un avvrsario ostico e in grande forma e per questo Mancini decide di affidarsi ai duri. Dopo il k.o. con la Lazio, l’Inter dovrà tirare fuori tutta la rabbia che ha dentro e...

Andrea Della Sala

Il campionato dell'Inter riparte dall'Empoli, un avvrsario ostico e in grande forma e per questo Mancini decide di affidarsi ai duri. Dopo il k.o. con la Lazio, l'Inter dovrà tirare fuori tutta la rabbia che ha dentro e riprendere subito il cammino da capolista. Non vincere vorrebbe dire rimettere in dubbio le certezze fin qui dimostrate. Chi sono i duri? Medel, Brozovic, Murillo, Icardi e Ljajic. 

MEDEL - Il cileno è il faro del centrocampo nerazzurro, si è ritagliato via via un ruolo sempre di maggiore spessore. Spesso capitano, ma anche quando non lo è, lui si sente tale cercando di spronare i compagni, aiutandoli e correggendoli. Un vero e proprio Pitbull che lavora per la squadra.

LJAJIC - Non può non avere rabbia; la sua assenza contro la Lazio si è sentina e lui non l'ha presa bene. Era tra i più in forma e anche a Doha ha dimostrato di essere in condizione. Giocherà lui e probabilmente Jovetic andrà in panchina, il montenegrino è un altro che fa dentro e fuori e deve avere una certa rabbia anche lui.

BROZOVIC - Mancini lo ha difeso pubblicamente per la 'bravata' in macchina, ma il tecnico lo ha blindato elogiando le sue grandi qualità e vedendo per lui un grande futuro. MURILLO - Da ragazzo light si trasforma in guerriero dentro il campo. Come dice il colombiano: "Appena mi trovo in battaglia la mia testa cambia".

ICARDI - Per ora l'argentino è solo a 7 reti, ma l'impressione è che arriverà ancora almeno a 20 gol. Il capitano gioca per sé (bonus e prestigio), ma anche per la squadra (sponde e Champions) e vorrebbe presentarsi a Rio dopo un'altra annata da bomber. Ha la testa dura e respinge chi lo vede in crisi, visto che nello scorso anno di questi tempi aveva segnato solo un gol in più e poi il 6 gennaio fulminò la Juve e arrivò a 22 reti.