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ESCLUSIVA Ag Manaj: “Futuro? Ecco le ipotesi. Mancini perfetto. Lo voleva la Juve ma…”

Classe da campione navigato, astuzia da vero rapace d’area di rigore, freddezza da killer delle difese avversarie. Quantità e qualità al servizio dell’Inter Primavera guidata da Stefano Vecchi, ma anche della prima squadra. Una vera...

Daniele Vitiello

Classe da campione navigato, astuzia da vero rapace d'area di rigore, freddezza da killer delle difese avversarie. Quantità e qualità al servizio dell'Inter Primavera guidata da Stefano Vecchi, ma anche della prima squadra. Una vera gioia agli occhi dei tanti tifosi nerazzurri a soli diciannove anni. Nelle vene di Rey Manaj scorre il sangue dei grandi top player e la gemma incastonata ieri sera al Meazza contro la Juventus ne è la dimostrazione. Ai microfoni di FCINTER1908.IT, Alberto Fontana, procuratore dell'albanese, è tornato sulla prodezza del suo assistito: "Io sinceramente sono presuntuosamente poco stupito perché ormai conosco Rey da tre anni, ho iniziato a lavorare con lui da quando era alla Sampdoria e non sono molto stupito di questo. Ne apprezzo soprattutto le qualità umane, per me è un venticinquenne incastrato nel corpo di un diciannovenne. Si trova in un club molto importante, ha giocato poco, ma davanti ha grandi campioni e ha davanti a sé la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante, anche se la strada da fare è ancora tanta. Mi è piaciuto molto l'atteggiamento che ha avuto sia ieri che nella semifinale contro la Lazio, perché certe volte un giocatore della prima squadra, come può considerarsi non avendo fatto neanche un allenamento con la Primavera, può scendere in campo nel modo sbagliato e rischia di essere presuntuoso. Lui si è calato nella parte e questo mi è piaciuto molto, è stato un grande passo in avanti.

- Ironia della sorte ha voluto che il gol forse più bello di Rey da quando è all'Inter arrivasse proprio nella sfida contro la Juventus, squadra che in passato ha mostrato interesse per il ragazzo...

"La scorsa estate, più che a gennaio, anche la Juventus era interessata al giocatore, poi hanno fatto altre scelte. Nel calcio non c'è la sfera di cristallo, noi eravamo aperti a qualsiasi trattativa, poi le cose sono andate così. Credo comunque che anche la Juve sia un grande club, ma onestamente, soprattutto per quanto riguarda le persone di Ausilio e Mancini, abbiamo fatto la scelta migliore che potessimo fare. Ho notato una grande crescita di Rey dal punto di vista tecnico e lo hanno gestito molto bene dal punto di vista umano, perché il ragazzo si è ambientato benissimo in prima squadra. Ha modo di allenarsi con grandi campioni ed è cresciuto molto, tutto è andato come volevamo"

- Quanto pesa nel suo percorso di crescita quotidiano la grande fiducia che Roberto Mancini ha dimostrato di riporre nei suoi confronti?

"Ricordo che lo scorso luglio quando chiudemmo la trattativa con l'Inter Ausilio mi disse che statisticamente Mancini è l'allenatore che in Europa ha fatto esordire più giovani. Io mi sono immaginato Mancini grande giocatore, che ha esordito giovanissimo in Serie A con il Bologna e che ha vissuto sulla propria pelle questa esperienza da ragazzo, riuscendo a vedere ora, sopratutto in giocatori che occupano il suo ruolo, i giusti pulsanti da schiacciare. In questo senso credo che questa figura per Manaj sia davvero importante. Non è una figura paterna, sa essere molto duro in certi momenti, ma è l'esatto profilo del tecnico di cui aveva bisogno"

- Tra Europei alle porte e futuro ancora da scrivere quali sono i progetti di Manaj per la prossima estate?

"Di questo dobbiamo ancora parlare con l'Inter. I nerazzurri devono ancora esercitare il diritto di riscatto dalla Cremonese e sinceramente ho pochi dubbi che non lo eserciteranno, per cui resterà un giocatore dell'Inter a tutti gli effetti. Credo comunque che abbia bisogno di maggiore spazio, poi se questo sia all'Inter o meno lo decideremo insieme. Sono contento di fare il mio lavoro da agente rapportandomi con persone che comunque vogliono il bene del ragazzo, per cui vedremo. Non credo ci siano difficoltà a trovare la soluzioni migliore. Prestito in Serie B? Potrebbe essere, ma potrebbe essere anche all'estero. E' un giocatore albanese, molto adattabile, un profilo che potrebbe andare bene in qualsiasi squadra estera"

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