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ESCLUSIVA Rebecchi: “Felice per Cordaz. Che Inter con Pandev e Martins. Ricordo…”

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Fcinter1908 ha intervistato Mario Rebecchi, talentuoso centrocampista classe '83 cresciuto con Cordaz nel settore giovanile nerazzurro

Fabio Alampi

Il primo acquisto della nuova Inter targata Simone Inzaghi, con ogni probabilità, sarà Alex Cordaz: per l'ormai ex portiere del Crotone, cresciuto nel settore giovanile nerazzurro e arrivato a esordire in Prima Squadra in Coppa Italia nel 2004, si tratta di un ritorno ad Appiano Gentile dopo 16 anni. Fcinter1908 ha intervistato uno dei suoi compagni di mille trionfi durante il periodo trascorso nel vivaio interista: Mario Rebecchi, talentuoso centrocampista mancino oggi in forza al Varzi, club della provincia di Pavia militante nel campionato Eccellenza.

La notizia degli ultimi giorni in casa Inter è il ritorno di un tuo vecchio compagno di squadra: Alex Cordaz.

Appena ho saputo la notizia gli ho subito mandato un messaggio. Noi di quel gruppo siamo rimasti molto legati, abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili, per cui sono felicissimo per lui. Così come lo ero per Tommaso Berni, un ragazzo anche lui cresciuto con noi. Sono contento che qualcuno di noi riesca a restare nel giro, la notizia del ritorno all'Inter di Alex mi ha fatto molto piacere.

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La stagione 2001/2002 fu esaltante per voi: in quell'anno l'Inter Primavera vinse sia il campionato che il Torneo di Viareggio.

Fu una stagione esaltante, quella squadra era composta da giocatori fortissimi: naturalmente ci si ricorda in particolare dei due attaccanti, Pandev e Martins, due che qualcosina hanno fatto in carriera... Ma non bisogna dimenticare Cordaz, Beati, che oggi è vice allenatore della Primavera dell'Inter e sono felicissimo per lui, Ferraro, Quadri, Altobelli, Chiaria, Franchini, Pasquale, Potenza, tutta gente che ha fatto una discreta carriera. Era una Primavera abbastanza predestinata, e affrontavamo avversari forti, su tutte l'Atalanta di Pazzini, Montolivo, Rolando Bianchi, Agazzi. Tanti giocatori di quelle annate hanno fatto carriera. Quella squadra, allenata da Corrado Verdelli, credo che rimanga nella storia delle squadre del settore giovanile dell'Inter.

Come dicevi tu le stelle di quella squadra erano Pandev e Martins, ma il talento non mancava di certo.

Penso a Beati, che era uno dei più quotati: è arrivato strada facendo, a differenza di me, Ferraro, Franchini e Napolitano, che abbiamo fatto tutta la trafila dell'Inter dagli esordienti alla Prima Squadra. Una cosa che, da interista, mi rende particolarmente orgoglioso. Noi quattro siamo partiti dagli Esordiente B e abbiamo scalato insieme tutte le categorie, siamo cresciuti nel settore giovanile, e ricordare quei momenti è bellissimo. Col tempo arrivò gente come Quadri, Potenza, Pasquale, tutti fortissimi. Tutta quella Primavera, a livelli diversi, è riuscita a fare carriera tra i professionisti.

Dopo Berni l'Inter si affida a un altro prodotto del proprio settore giovanile come Cordaz. Beati è tornato come vice allenatore della Primavera. Una bella dimostrazione di stima verso chi ha fatto parte del club.

Colgo l'occasione prima di tutto per fare i complimenti al direttore Roberto Samaden, che è stato il mio primo allenatore negli Esordienti. Lui, Ausilio e Bernazzani hanno scritto e stanno scrivendo la storia del settore giovanile dell'Inter, non è facile rimanere sempre e costantemente tra i migliori, nonostante la concorrenza. Vedere che gente come Berni e Cordaz venga richiamata ti fa capire che se cresci con quella mentalità e con il DNA dell'Inter loro lo riconoscono e in qualche modo ti ripagano, riportandoti in gruppo come calciatore o inserendoti nei vari staff tecnici delle giovanili. Al di là del discorso liste Uefa, se scelgono Berni o Cordaz è perchè vedono in loro uomini pronti per stare a certi livelli. Per me è un orgoglio vederli ancora in alto. Anche io, avendo vissuto 12 anni a Interello, potrei far capire ai ragazzi la mentalità e l'attaccamento alla maglia.

Dopo tutta la trafila nel settore giovanile anche tu hai coronato il sogno di esordire in Prima Squadra: che ricordi hai di quegli anni?

Anni bellissimi. Mi ricordo che, quando si andava in ritiro con la Primavera, dopo mangiato si restava insieme, si scherzava, si giocava a carte, si creavano grandi rapporti umani, cosa che forse adesso si vede meno. Ho tanti ricordi nel cuore, per me partire dagli Esordienti e arrivare ad allenarmi con gente come Recoba, Vieri, Crespo, Zanetti, Cambiasso, Milito è stato un sogno. Farlo con la squadra per cui faccio il tifo mi rende ancora più orgoglioso. Aver giocato a San Siro, con la maglia dell'Inter, rimarrà un orgoglio che nessuno mi potrà mai togliere. Quanti tifosi interisti avrebbero voluto essere al mio posto? Mi sono goduto ogni momento trascorso ad Appiano Gentile, ogni allenamento, ogni consiglio. È stato qualcosa di magico. Se devo dire un momento in particolare scelgo la partita di Coppa Italia contro la Reggina, con Zaccheroni allenatore: vincemmo 2-1 e giocai titolare.

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