Il tifoso interista può rinunciare a molte cose, certamente non all'autoironia. E' questo uno dei tratti che più lo contraddistinguono quando guarda le partite della sua squadra. E' così anche quando le commenta su Twitter. Perché di cinguettii stiamo parlando in questo articolo. La nuova forma di comunicazione che ha intrigato non solo i tifosi, ma anche gli esperti del settore e costretto i giornalisti ad allinearsi ad una nuova realtà. Veloce e dinamica. In continua evoluzione. Ne è una divertente e appropriata fotografia il libro di Giovanni Falconieri (già alla seconda edizione, per i tipi di 881 agenzy), che raccoglie i migliori tweet della recente storia nerazzurra. Non era facile cogliere il lato drammatico disegnato dai risultati ridendoci sopra. Eppure questa apparente leggerezza è il frutto di analisi obiettive, che non si nascondono dietro a facili giustificazioni. Come dice Valenti in uno dei primi tweet che incontriamo nel libro "INTER#AMALA", "sono interista, quindi psicopatico. Godo ogni 20 anni, ma so aspettare". Del successo di questo libro, che ricorda una Storify cartacea, perfetta per raccontare gioie e dolori in un turbinio di sfrenata passione calcistica, abbiamo chiacchierato proprio con l'autore Giovanni Falconieri. Che in questo libro ha utilizzato i tweet più brillanti di tifosi nerazzurri famosi e d'eccellenza, ma soprattutto di quelli normali. Il popolo che ogni domenica aspetta con ansia di vedere che cosa farà la sua Inter...
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Falconieri a FC1908: “Vi racconto INTER#AMALA. Dal tormentone al geniale…”
Il tifoso interista può rinunciare a molte cose, certamente non all’autoironia. E’ questo uno dei tratti che più lo contraddistinguono quando guarda le partite della sua squadra. E’ così anche quando le commenta su...
Twitter ha cambiato il modo di comunicare sui social (niente più post prolissi come su Facebook) e anche quello dei media: più veloce e brillante. Come hai scelto i tweet da inserire nella tua raccolta? Quali sono le caratteristiche del "tweet perfetto", quello riuscito, che si guadagna gli agognati retweet?
In un tweet cerco l’ironia, la capacità di strappare un sorriso, di far sembrare leggere e insignificanti anche le sconfitte e le delusioni più cocenti. Cerco la capacità di alleggerire anche gli argomenti apparentemente più seri. Non è facile in 140 caratteri, non tutti ci riescono. Bisogna essere brillanti, concisi. Bisogna saper usare i termini appropriati e farlo in fretta. Twitter ha inaugurato un nuovo modo di comunicare al quale, probabilmente, non eravamo abituati.
C'è un tweet nella tua raccolta che sintetizza meglio di altri la natura del tifoso interista? In che cosa si differenzia, secondo te, dagli altri tifosi?
L’ironia di cui parlavo prima è una qualità che fortunatamente ho scoperto nel tifoso interista che popola Twitter. È una peculiarità che altre tifoserie non possiedono, o possiedono meno. Noi, più e meglio di altri, sappiamo ironizzare in maniera brillante sulle nostre sconfitte, sappiamo ridere dei nostri momenti bui. Altri affrontano l’argomento calcio in maniera più solenne, utilizzano un linguaggio più serio. Il tweet di Valentino Rossi, quello che dà il là al racconto, è la fotografia più limpida della differenza tra noi e gli altri, tra noi e loro. L’Inter perde in casa contro il Novara e anziché andare su tutte le furie, Valentino tweetta: “Ah, ho capito…quelli bianchi sono il Real Madrid, non il Novara”. Geniale.
C'è stato un momento in cui l'hashtag #stramala ha sostituito #amala? Che cosa rappresentava Stramaccioni per i tifosi?
C’è la Juve nel destino di Andrea Stramaccioni e dell’hashtag #stramala. Nel marzo 2012 l’Inter viene sconfitta per 2-0 a Torino, Claudio Ranieri lascia il posto al giovane tecnico romano e #stramala fa la sua prima timida comparsa. Le dieci vittorie consecutive all’inizio del campionato successivo fanno di #stramala un autentico tormentone. Ma arriva di nuovo la Juve. Strama trionfa a Torino. Da lì in poi, tuttavia, cominciano le delusioni. E #amala riprende il suo posto nei tweet dei tifosi. Stramaccioni rappresentava la speranza di cambiamento, la svolta epocale verso i giovani e il bel gioco. Stramaccioni ha fallito, non solo per colpa sua. E in tanti ancora oggi lo rimpiangono.
Guardare le partite twittando è diventata ormai un'abitudine consolidata per molti. Ci saranno altre edizioni di "Inter #amala"? Continuerai a raccogliere i tweet per raccontare la nuova stagione?
Sì, l’idea è quella di pubblicare un seguito di “inter#amala” a fine stagione. Ci sto già lavorando, è dall’inizio del campionato che metto in archivio i tweet più divertenti. Il momento più duro è indubbiamente quello della partita. Durante i novanta minuti i tifosi si scatenano, i cinguettii non si contano. E Twitter a volte va in tilt. Con un occhio guardo la partita, con l’altro ritweetto i cinguettii che sul momento mi sembrano più brillanti di altri. Ma se la squadra è in difficoltà o la partita è di quelle importanti, allora non c’è tweet che tenga: occhi solo alla partita e forza Inter!
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