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Fassone: “25 giocatori in rosa, mix di giovani ed esperti. I torti arbitrali e i tweet di Icardi…”

Ai microfoni di Silvia Vallini per SkySport24 ha parlato Marco Fassone, direttore generale dell’Inter che a proposito della squadra e del rinnovo di Mazzarri (che resta a prescindere quindi) ha detto: “Pensiamo che l’Inter debba...

Eva A. Provenzano

Ai microfoni di Silvia Vallini per SkySport24 ha parlato Marco Fassone, direttore generale dell'Inter che a proposito della squadra e del rinnovo di Mazzarri (che resta a prescindere quindi) ha detto: "Pensiamo che l'Inter debba essere in Coppa dopo aver saltato un anno, l'EL non è un obiettivo non celato. Altro discorso è tecnico è stato chiesto di portare la squadra più in alto possibile, ma lui è la base tecnica sulla quale stiamo pianificando il futuro. Non c'è correlazione tra l'EL e Mazzarri che  è punto fermo ha fatto un ottimo lavoro fino ad oggi e soprattutto sta lavorando in prospettiva. Se parleremo del suo contratto da rinnovare? Certo, parleremo anche di rinnovo".

QUELLA MAGLIA - Come è nata quella maglia? Sono gli incidenti di percorso che ogni tanto capitano ahimè, come tanti dirigenti abbiamo l'abitudine di frequentare i club, quella sera mi portarono una maglietta che ho srotolato davanti a me per vederne il contenuto e non ho avuto la prontezza di spirito di ripiegarla e metterla giù. E' stata un'ingenuità, mi scuso se questo ha generato un'offesa, ma non era certamente mia intenzione in quel momento. Oggi con un po' più di esperienza non lo rifarei. 

PASSIONE - Certo desidererei un rapporto diverso da quello che si è costruito. In tanti siamo stati in club diversi e questo non vuol dire che quando ci si siede alla direzione di un grande club la tua vita non cambi e non ci sia passione totalizzante. Oggi l'Inter è tutta la mia vita. E' il mio chiodo fisso, anche se poi la storia di un professionista passa da diverse esperienze. La maglia? E' un incidente di percorso. Mi scuso per l'ingenuità.

MERCATO Dal punto di vista strategico arriveranno almeno due, forse tre giocatori da inserire sul tessuto di quelli già presenti in rosa e alcuni nomi sono stati fatti da voi .

SOCIETA' - "Direi che i nostri piani cercano di riportarci in equilibrio nel giro di 2-3 anni. Dipende molto dalla disputa della Champions League, che incide ormai per il 25% del fatturato. Attività commerciali e stadio ci daranno soddisfazioni. Proprio oggi è arrivato un nuovo manager, responsabile di tutti i ricavi da stadio. E' Luca Innocenti che aveva la responsabilità dell'Italia e della Spagna per Viagogo. Arriveranno, nel giro di un mese, un direttore marketing e un direttore delle vendite internazionali. E poi l'area media e comunicazione sarà rinforzata dal nuovo capo quando arriverà con un altro paio di figure importanti per lo sviluppo dell'immagine, del fatturato, per la difesa del nostro brand. Competitivi in campo entro 2-3 anni? Siamo fiduciosi che già dal prossimo anno l'Inter possa essere competitiva. La permanenza stretta tra le prime tre del campionato italiano crediamo che sia raggiungibile anche nel breve periodo". 

PROGETTO ITALIA - In Indonesia il campionato italiano è il quarto più seguito, ci sono prima altri campionati come quello inglese per esempio e guarda caso questo coincide anche con il Ranking Uefa. Deve essere rilanciata l'immagine del calcio italiano con l'aiuto di tutti i club. Le rose dovranno essere ridotte a 25 giocatori, cercheremo di fare in modo che siano obbligatori per ogni squadra inserire nei club giocatori che vengano dai vivai, bisogna fare in modo che gli stadi possano essere adatti ad essere riempiti e cercheremo di mettere in atto questi correttivi già dalla prossima stagione. Cercheremo di fare una squadra che sia un mix di giocatori esperti e più giovani. 

TORTI ARBITRALI - In Italia si pensa che bisogna fare la voce grossa, farsi sentire, ma credo che nel caso specifico di fronte ad una gestione arbitrale come quella di quest'anno che non è stata problematica solo nei confronti dell'Inter, ma in generale è stata non soddisfacente, sia necessario che ci si faccia sentire verso gli enti predisposti in maniera pacata.

ICARDI - I tweet danneggiano la società? Penso di no. Mi auguro che non ci sia questo rischio. Abbiamo intenzione di incaricare alcuni esperti ad insegnare ai nostri giocatori e alle loro famiglie qual è l'utilizzo migliore dei social network.

STADIO - Tra qui e il 2016 i cambiamenti che verranno fatti al Meazza potrebbero essere propedeutici all'assegnazione della Champions 2016. Poi c'è uno scenario 2 e decideremo se rinnovare San Siro o trovare un altro stadio.