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Figo: “Scudetto? Spero nell’Inter, 4 anni fantastici lì. Joao Mario è forte, Icardi…”

Il lusitano ha parlato di Inter

Matteo Pifferi

"Luis Figo ha parlato a Il Corriere della Sera, parlando della sua nuova esperienza ma anche di Inter:

"«Sono molto felice di essere il consigliere del presidente. Non so se noi ex giocatori riusciremo a cambiare il gioco in meglio, di sicuro ci proveremo ma per avere dei risultati serve un po’ di pazienza. Abbiamo un’esperienza importante, la mettiamo al servizio del calcio per avere le migliori condizioni e le migliori competizioni possibili».

"Tra cinque mesi cominciano i Mondiali. Senza l’Italia. Che effetto fa?

«È incredibile. Per storia, qualità e tradizione il calcio italiano non dovrebbe mai stare fuori da un Mondiale. Però il calcio è imprevedibile e quando non fai le cose come dovresti può succedere l’impensabile».

"Dopo l’eliminazione l’Italia è rimasta ferma: la federazione non riesce a scegliere un presidente, sulla formazione dei giocatori ci sono posizioni diverse...

«Se non hai una squadra di alto livello significa che hai commesso degli errori. Però, a volte, può essere solo una questione di cicli. Le generazioni non sono tutte uguali, questa forse non ha la stessa qualità di quelle che l’hanno preceduta».

"Jurgen Klinsmann ha dichiarato al «Corriere» che il calcio italiano, per tornare grande, ha bisogno di Inter e Milan. È d’accordo?

«Le grandi squadre rendono forte un movimento perché portano qualità e grandi giocatori. Inter e Milan sono la storia e se stanno bene loro sta bene il calcio italiano».

"Nell’Inter gioca Joao Mario, nel Milan André Silva. Sono suoi connazionali, hanno qualità ma stanno facendo molta fatica.

«Sono giovani e quando cambi Paese, squadra, stile di gioco occorre tempo. Sono due ottimi giocatori che non sono ancora riusciti ad adattarsi al calcio italiano. Adattarsi, poi, è molto più facile quando le cose vanno bene. L’Inter adesso va bene, spero che questo aiuti Joao Mario».

"In questi giorni si parla del possibile trasferimento di Mauro Icardi al Real Madrid. L’Inter che vuole tornare in alto può permettersi di cedere il suo capitano?

«È chiaro che non fa bene all’Inter né al calcio italiano perdere grandi giocatori. Però un club ha la sua politica, il suo progetto e l’Inter, come tutte le società, farà le sue scelte».

"Ma lei, se fosse presidente dell’Inter, preferirebbe avere Icardi o i 110 milioni della sua clausola rescissoria?

«Io preferisco vincere».

"A proposito, il campionato lo vincerà ancora la Juve?

«Spero l’Inter. Juventus e Napoli sono forti, mi auguro di vedere una lotta a tre con l’Inter in corsa per lo scudetto».

"In Champions sarà l’anno del Psg?

«Hanno speso tanto, ma aspettiamo la sfida degli ottavi con il Real Madrid. Sì, il Real non sta andando bene, ma ha tempo per riprendersi e l’esperienza, l’abitudine a vincere sono tutte qualità del Madrid».

"Le sarebbe piaciuto avere la Var quando giocava?

«Il mondo cambia e cambia anche il calcio. Non sono contro la Var, ma deve essere usata con intelligenza, senza spezzettare troppo il gioco. Poi, sì, in alcune situazioni mi avrebbe fatto comodo».

"Il dribbling è spettacolo puro ed era uno dei suoi punti di forza, oggi è quasi sparito. È un fondamentale che non si allena più?

«Il dribbling è una caratteristica naturale, difficile da allenare. La mia generazione giocava in strada e in strada il dribbling faceva la differenza. Oggi in strada non gioca più nessuno: l’ho detto, il mondo cambia e il calcio cambia con il mondo».

"Lei ha giocato nel Barcellona e nel Real, è portoghese come Ronaldo: meglio lui o Messi?

«Meglio tutti e due, uno a sinistra e l’altro a destra. Sono due giocatori straordinari che fanno molto bene al calcio».

"Anche i suoi quattro campionati all’Inter sono stati straordinari?

«Sono stati formidabili. Dopo il Real ho avuto la possibilità di giocare ancora ad alto livello. Quando sono arrivato l’Inter ha ricominciato a vincere ed è stato magnifico, come il rapporto con i tifosi. Milano per me sarà sempre un ricordo felice».

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