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Furia Mancini: “Il cervello va usato, in 5 giochicchiavano. Accordo con Poldi che…”

E’ stata una partita difficilissima. I tre punti sono arrivati, ma dopo mille sofferenze: l’Udinese in nove ha messo in croce l’Inter che si è messa a pasticciare (e ad avere paura) nel momento in cui invece doveva...

Eva A. Provenzano

E' stata una partita difficilissima. I tre punti sono arrivati, ma dopo mille sofferenze: l'Udinese in nove ha messo in croce l'Inter che si è messa a pasticciare (e ad avere paura) nel momento in cui invece doveva semplicemente gestire la gara. Roberto Mancini non è uscito sorridendo dal campo, sembrava molto arrabbiato a fine gara. E ai microfoni di Sky ha detto: 

- Avete rischiato grosso nel finale...

Non capisco perché dopo la doppia espulsione i nostri abbiano cominciato a giochicchiare. Abbiamo giocato meglio undici contro undici che non in undici contro nove.

- Sempre soliti errori?

A volte non pensano, ci sono momenti in cui bisogna pensare e se pensi la palla non la butti e loro non la prendono. In 4-5 hanno cominciato a giochicchiare come un allenamento di fine estate.

- Aver giocato con la maglia azzurra dell'EL poteva essere di buon auspicio?

La squadra ha giocato, l'Udinese ha dimostrato di essere in ottima forma, ma in undici abbiamo giocato bene. Abbiamo avuto diverse occasioni, non mi è piaciuto l'atteggiamento dopo. Non possiamo permettercelo. 

- Podolski, il gol cambia il suo futuro?

C'era un accordo con lui. L'accordo era che sarebbe venuto a Milano per sei mesi e poi sarebbe tornato a Londra. Ha giocato poco e anche quando ha giocato è stato sfortunato, non aveva segnato, oggi ha fatto un gol importante, è serio come professionista, sono felice per lui. 

- Serve un gruppo di italiani perché l'Inter sia meno psicolabile in società difficili? Le società con meno stranieri sembrano riuscire ad essere messe meglio in campo...

Su questo non lo so. Primo credo sia difficile trovare italiani con costi accessibili e forti, che possano cambiare la nostra squadra. I giocatori che ho sono bravi. Non sono andati in difficoltà perché la partita si era messa male, dovevamo fare la gara come avevamo fatto nei primi 50 minuti, poi hanno cominciato a fare "segno io" "no segni tu" e nessuno tirava. Le partite vanno chiuse, perché poi un gol dell'avversario può sempre arrivare, anche su calcio d'angolo. 

- Hernanes bravo nella prima parte: come ti ha convinto a schierarlo? Poi nella seconda parte l'Inter ha dimostrato di non essere squadra, andavano uno contro uno anziché far girare il pallone. E' una questione di personalità?

Per questo dico che bisogna usare la testa anziché prendere palla e fare i postini che portano la posta. La palla deve girare, undici contro undici sono concentrati e lo fanno, poi se rimangono due in meno invece giochicchiano. Hernanes è uno di quelli, mi è piaciuto prima non mi è piaciuto poi. Adesso gioca perché sta facendo bene, ma negli ultimi 25 minuti non mi è piaciuto.

- L'attualità dice che potete ancora giocare in Europa, ma l'anno prossimo andrete in Provincia a Carpi. Che dritta dà al mister Castori che arriva in A?

Innanzitutto complimenti, sono contento per il Carpi che ha meritato. E poi lui è più grande ed esperto di me, sa cosa gli spetta ed è felice di questo.