La domanda che si fanno i tifosi nerazzurri, ma non solo, è una sola: che fine ha fatto Mauro Icardi? Il capocannoniere dello scorso campionato con 22 gol, in questa stagione è a quota 2 centri dopo 9 giornate e le sue statistiche, sono peggiori rispetto a quelle di un anno fa, ma a preoccupare è soprattutto lo 0 nella casella dei tiri nello specchio comparso a Palermo per la quinta volte nelle 8 gare giocate da Maurito.
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Icardi, l’Inter è cambiata: ora c’è Jovetic e bisogna adattarsi. Il capitano…
La domanda che si fanno i tifosi nerazzurri, ma non solo, è una sola: che fine ha fatto Mauro Icardi? Il capocannoniere dello scorso campionato con 22 gol, in questa stagione è a quota 2 centri dopo 9 giornate e le sue statistiche, sono...
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, arrivano rassicurazioni sul fatto che, il ragazzo fuori dal campo non ha problemi, che è felice e sereno insieme alla moglie-procuratrice Wanda Nara e ai figli. Nella sua testa non ci sono pensieri e preoccupazioni di nessun tipo soprattutto dopo il rinnovo del contratto e i gradi da capitano, due attestati di fiducia che lo hanno messo al centro del mondo Inter. E chi pensa che sia la fascia che ha al braccio a metterlo in difficoltà si sbaglia perché Mauro non la vive affatto come un peso. I problemi sono altri, tutti confinati all’interno del rettangolo di gioco perché l’Inter rispetto allo scorso anno è cambiata molto come modo di giocare.
Il problema semmai è il fatto che si deve adattare al nuovo partner: la passata stagione Palacio con il suo sacrificio, il suo attaccare gli spazi anche senza palla, la sua abilità ad allungare la squadra avversaria, faceva un lavoro eccezionale e liberava l’area. Jovetic invece ama un altro tipo di calcio e predilige avere il pallone tra i piedi per poter creare. Icardi lo scorso anno era cercato in maniera insistente dalla manovra, mentre adesso il principale riferimento offensivo è il montenegrino. Spesso e volentieri quando la sfera va a Jovetic, Icardi non sa come proporsi e finisce fuori dal gioco, poco coinvolto. Non è un centravanti-squadra come Milito, che sapeva dialogare con i compagni: Mauro è uno splendido finalizzatore che va messo in condizioni di fare il suo lavoro.
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