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Inter, Conte non si pone limiti e ha nel mirino il bersaglio più grosso. Le 5 armi vincenti dei nerazzurri

L'Inter si candida come alternativa più credibile alla Juve per il campionato

Andrea Della Sala

Derby vinto e fanno 4 vittorie su 4 partite per l'Inter. La squadra di Conte vola, mostra solidità e non sbaglia un colpo in campionato; per questo si candida come l'antagonista numero uno della Juventus di Sarri. Il tecnico nerazzurro ci crede e non vuole porsi limiti per la prima stagione a Milano.

"La frase-slogan utilizzata da Conte dopo aver battuto il Milan dà il senso di quello che sta nascendo dalle parti di Appiano. «Se vogliamo, possiamo», ha detto Antonio. L’Inter boom che guarda tutti dall’alto è una macchina che inizia a prendere i giri giusti, sempre più consapevole dei propri mezzi. Farlo con 4 vittorie su 4, dopo un derby dominato e con Lazio, Barcellona e Juventus nel mirino, più la Samp fuori casa prima della Champions, è un segnale non da poco. «Yes we can» lo diceva Barack Obama. «Sì possiamo» lo dice adesso Conte. Insomma, se l’Inter si mette in testa che vuole, allora è in grado di fare qualsiasi cosa. Come provare a dare fastidio alla Juve. Per carità, siamo all’inizio della stagione, ma l’Inter ha la giusta faccia per credere nello scacco matto", spiega La Gazzetta dello Sport.

Ecco i cinque motivi, secondo il quotidiano, per cui l'Inter può puntare davvero in alto in questa stagione:

CONTE - "Beppe Marotta ha detto dal primo momento che Conte sarebbe stato il top player dell’anno interista. A livello di entusiasmo, di intensità, di fame di vittorie, Antonio non è secondo a nessuno: l’esultanza post Milan racconta tanto. L’allenatore vive per il nerazzurro e dà tutto per questi colori".

LUKAKU - "Il secondo motivo è legatissimo al primo. Romelu Lukaku, infatti, è l’uomo che Conte ha voluto a tutti i costi: il belga usa sempre parole dolci parlando di Antonio, ricevendo in cambio una stima immensa. Il numero 9 non è ancora al top, ma intanto ha già fatto 3 gol in 4 partite".

DIFESA - "Il muro è un altro motivo per crederci. Handanovic ha preso un solo gol, a Cagliari, per il resto la diga ha sempre funzionato, sia con le prime linee sia con le alternative. Godin-De Vrij-Skriniar possono diventare uno scioglilingua vincente, e per ora non fanno passare nessuno".

CENTROCAMPO - "Il quarto motivo si chiama centrocampo: Sensi non ne sbaglia una e attorno a lui il piatto è molto ricco. Brozovic si è ripreso dopo l’imbarcata di Champions, Barella ha la garra che vuole Conte e se riuscirà ad essere più continuo diventerà un problema... per gli altri".

PANCHINA - "Ma Antonio ha un altro asso da calare, ovvero le alternative. Sanchez, per esempio: l’ultimo arrivato ha giocato solamente 10 minuti e si candida per avere uno spazio importante con la Lazio. Se ingrana anche lui, allora sì che l’Inter quest’anno può crederci davvero".

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