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Inter, Conte smaschera il bluff di Inzaghi: Barella super, su Biraghi non tutti ricordano una cosa

L'analisi di Fcinter1908.it su Inter-Lazio di ieri sera

Daniele Vitiello

Qualcuno nell’ambiente nerazzurro avrà sorriso quando nel pomeriggio di ieri ha trovato conferme la voce secondo la quale Ciro Immobile non sarebbe stato titolare dopo lo screzio con Inzaghi durante Lazio-Parma. Non Antonio Conte e guai se in sua presenza lo avessero fatto i difensori dell’Inter. Vietato sottovalutare qualsiasi avversario, soprattutto chi a Milano ha venduto cara la pelle negli ultimi anni, a prescindere da titolari e riserve. Anche perché, e si è visto chiaramente in campo, la scelta di Caicedo è dipesa soprattutto da aspetti tattici che hanno spinto in secondo piano la questione disciplinare. L’ecuadoriano non ha sfigurato contro la miglior difesa del campionato, anzi è stato il migliore dei suoi, smascherando in prima persona il bluff di Inzaghi che aveva provato ad abbassare la guardia dei nerazzurri e a sorprenderli presentando caratteristiche diverse dal solito. Un attaccante bravo a giocare con la squadra e allo stesso tempo con un bagaglio tecnico a disposizione che gli permettesse di innescare Correa, per poi sfruttare Immobile a campo aperto nella ripresa.

FOCUS - Un piano confermato anche al triplice fischio, cancellato dalla cura dei particolari di Antonio Conte e dalla maiuscola prova di alcuni suoi elementi, su tutti quel Nicolò Barella che si è scrollato di dosso ansie e primi mugugni ed è già pronto ad incollarsi nella catena di centrocampo per non uscirne mai più. Ha soli 22 anni, ma studia per diventare leader della mediana di cui fa parte. Sorride Danilo D’Ambrosio, passato a riscuotere quello che avrebbe meritato già con il Milan, e ringrazia Cristiano Biraghi, al suo esordio stagionale dopo essere tornato in nerazzurro: chi ha un pizzico di memoria storica non sarà rimasto sorpreso dall’assist col destro, ricordando quel gol segnato con lo stesso piede contro il Manchester City nell’estate del 2010. Una perla che fece il giro del mondo.

MA MANCA QUALCOSA – La vittoria di questa sera s’incastona nel percorso lungo e tortuoso intrapreso dall’Inter, che ha ancora tanti sussulti da regalare e nasconde tante insidie da superare. Un aspetto sul quale lavorare, già sottolineato in precedenza, è la concretezza negli ultimi metri che ancora non caratterizza il reparto avanzato dell’Inter. Una sana dose di cinismo aiuterebbe la squadra a mandare in archivio più facilmente determinate gare, soprattutto quando il risultato è in bilico, e le permetterebbe di risparmiare energie importantissime per gli impegni successivi.

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