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Inter, da Spalletti a Conte: ecco l’eredità di Luciano. Due successi, un’incognita e un problema

Il tecnico dell'Inter ha vinto con Skriniar e Brozovic, da rivedere Nainggolan, da cedere Icardi

Andrea Della Sala

Luciano Spalletti lascerà l'Inter dopo aver ottenuto due volte la qualificazione alla Champions League. Al posto del tecnico toscano, a breve, sarà annunciato Antonio Conte. Spalletti lascia sicuramente una buona base su cui l'ex Chelsea dovrà porre le fondamenta per la nuova Inter. Non ripartirà, molto probabilmente, da Icardi. Ecco, secondo Gazzetta.it, alcune delle note positive e negative lasciare da Spalletti:

SKRINIAR - "È la medaglia al petto di Spalletti, il gioiellino tirato su in due anni di lavoro. Lo slovacco arrivò dalla Samp due estati fa in mezzo a una marea di dubbi, oggi è calciatore ambito da mezza Europa. E dal rendimento elevatissimo, con pochi passaggi a vuoto. Con Godin e De Vrij formerà il trio dei sogni (e degli incubi degli attaccanti avversari)".

BROZOVIC"È l’altro successo di Spalletti. Brozovic era una giocatore virtualmente ceduto al Siviglia, un anno e mezzo fa. Oggi ha trovato una continuità di rendimento - abbinata alla qualità - che ha fatto spingere lo stesso Spalletti a dichiarare: «In giro ce ne sono pochi come lui».

NAINGGOLAN"Tra il Ninja e Spalletti c’è un rapporto che va oltre il professionale. Che sia stato realmente un vantaggio per entrambi non è neppure scontato. Il gol all’Empoli è la firma su una stagione comunque di segno negativo. Ma l’Inter, salvo offerte oggi non immaginabili, lo metterà a disposizione anche di Conte, che in passato lo ha a lungo inseguito per il Chelsea".

ICARDI - "È il tasto più dolente. Perché Icardi è oggi dichiaratamente un problema per l’Inter, anche a causa dell’incompatibilità (non certo di natura tecnica) con Spalletti. Ed è un rebus che l’Inter non vorrebbe far ricadere sulla testa di Conte, nonostante Icardi faccia filtrare la voglia di parlare direttamente con il futuro tecnico. L’idea del club è invece quella di risolvere la questione entro l’8 luglio, giorno della partenza per il ritiro di Lugano. E per risolvere si intende cedere, ovviamente".

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