Una prestazione incolore, insufficiente. Fino al minuto 86. Mauro Icardi si sblocca e trova il primo gol stagionale con una rete meravigliosa, un tiro al volo da fuori area su cross di Asamoah. E, secondo La Gazzetta dello Sport, il capitano nerazzurro ora è definitivamente tornato: "Mauro Icardi e la Champions, storia di un corteggiamento lungo diventato amore a prima vista. Sancito da quella volée da fuori area che è merce rara nel repertorio del capitano nerazzurro: solo 5 reti sulle 108 con l’Inter sono arrivate dalla distanza. Insomma, per rendere unica la sua prima notte tra le stelle, Maurito non ha badato a spese, ha indossato l’abito migliore – quello del leader goleador – e regalato agli oltre 64 mila «invitati» un momento di magia, omaggiandoli con una perla di rara bellezza, dai mille contenuti tecnici ed emotivi. «È stata una notte spettacolare – ha detto poi Icardi – e il pubblico è stato l’uomo in più, davvero fantastico». Il paradosso è che Maurito in quella posizione, dopo il cross di Asamoah, non ci sarebbe dovuto essere. O meglio, probabilmente non ci si sarebbe mai trovato senza un doppio blocco subito da Davies e Dier a metà campo pochi istanti prima dello sviluppo dell’azione. Perché lui è abituato a muoversi nell’area di rigore, ad attaccare la porta, a bruciare gli avversari sul tempo sfruttando la velocità del cross e la capacità di coordinarsi in una frazione di secondo.
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Inter, Icardi capitano di un popolo: col Tottenham una perla rara. E ora Spalletti…
Il capitano nerazzurro si è ripreso l'Inter con un gol meraviglioso
E invece si è ritrovato in ritardo per attaccare la profondità, piantandosi al limite e trasformando l’invito di Asamoah in un quadro capolavoro da esporre in una galleria d’arte. Buttando il corpo all’ingiù abbassandosi con la spalla sinistra e colpendo il pallone di mezzo collo esterno: palla in buca d’angolo, San Siro in delirio e Maurito di nuovo padrone dell’Inter, capitano non di una squadra, ma di un intero popolo. E col senno di poi probabilmente Icardi avrebbe barattato volentieri lo zero alla casella gol segnati in campionato dopo quattro giornate – quasi un unicum per lui – in cambio di un gol così, al debutto in Champions, nel salotto di casa sua. Una rete che ha cambiato la storia della sfida col Tottenham e forse anche della stagione dell’Inter. Di sicuro potrà aiutare Spalletti a convincere ancor di più il suo capitano a giocare in maniera diversa. Mauro è un rapace da area di rigore, uno dei migliori al mondo negli ultimi sedici metri. Ma il suo allenatore lo vorrebbe più partecipe alla manovra e meno statico lì davanti, per non dare punti di riferimento alle difese avversarie: «Chiedete a un difensore se è meglio marcare un giocatore che sta lì fermo o uno che una volta lo trovi in area e quella dopo non lo vedi più», ha detto nelle scorse settimane Spalletti. E anche dopo il Tot tenham ha insistito: «Certe cose deve farle più spesso». Ma non si riferiva ai gol, chiaro. Piuttosto alla capacità di smarcarsi, di staccarsi dalla marcatura e magari cercare gloria anche da fuori area", conclude la Rosea.
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