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Lazaro come Cancelo? Conte ha un’arma in più. Bastoni merita i titoloni riservati ad altri

L'allenatore nerazzurro adesso ha un'arma in più

Gianni Pampinella

Alla vigilia di Bologna-Inter, in conferenza stampa Antonio Conte era stato chiaro: "Lazaro? Avrà una chance". E la chance per l'austriaco è arrivata 24 ore dopo con l'allenatore che lo ha lanciato dal 1'. Fiducia che l'esterno nerazzurro ha ripagato, giocando una partita di spessore, soprattutto in fase di spinta. Quando in estate l'Inter aveva annunciato il suo acquisto, in molti avevano storto il naso, 20 milioni sembravano troppi per un giocatore semi sconosciuto. "Meglio investirli su un centrocampista quei soldi", ripeteva una parte della tifoseria.

Arrivato a Milano alla fine di agosto, il portoghese ha faticato nei suoi primi mesi in nerazzurro. Spalletti lo ha spesso relegato in panchina, fino alla partita con l'Udinese (16 dicembre), Cancelo aveva appena giocato 47 minuti, rallentato anche lui da un infortunio. Dalla partita con il Sassuolo in poi (23 dicembre) ha sempre giocato. Se dopo le partite contro Parma e Brescia, Antonio Conte era "preoccupato" per una panchina corta e diversi infortuni, adesso l'allenatore potrà contare con convinzione su Lazaro e lo ha detto a chiare lettere dopo la gara contro il Bologna: "Da oggi c'è Lazaro".

L'allenatore ha un'arma in più con Candreva che all'occorrenza può giocare a sinistra come successo contro gli emiliani. L'allenatore difficilmente rinuncerà all'esterno italiano, rivitalizzato e completamente trasformato rispetto a una stagione fa. Il suo ingresso ieri è stato determinante nel momento più difficile per l'Inter.

LA SORPRESA - Un approfondimento a parte lo merita Alessandro Bastoni. Classe '99, dopo una stagione al Parma è tornato ad Appiano dove Conte è rimasto sorpreso in positivo durante il ritiro. Tanto che il tecnico ha posto il veto su un'eventuale partenza del difensore. A distanza di qualche mese il giovane difensore è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. Prestazione superba contro il Bologna, sempre attento e ordinato, bravo in fase di impostazione, il prototipo del difensore che tanto piace all'allenatore nerazzurro. Il fatto di giocare con la maglia dell'Inter di sicuro lo penalizza, con un'altra maglia addosso i titoli in  prima pagina si sprecherebbero. Ma questo poco importa perché l'Inter ha in casa un difensore dal futuro assicurato, ha dalla sua la giovane età e compagni di reparto (Godin, de Vrij e Skriniar) che lo aiuteranno a crescere ancora.

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