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Inter, l’urgenza è lampante: due bocciati da sostituire per colmare la lacuna più evidente

Conte o no, la priorità per l'Inter è il centrocampo

Gianni Pampinella

Conte o no, una delle priorità dell'Inter in vista della prossima stagione sarà una profonda ristrutturazione del centrocampo. È sotto gli occhi di tutti come un centrocampista di qualità sia imprescindibile per questa squadra e la stagione in corso lo dimostra.

BORJA VALERO - Borja Valero è sì un ottimo giocatore, ma a 34 anni la freschezza atletica di un tempo è un lontano ricordo. Impiegato negli ultimi 20 minuti, lo spagnolo spesso può offrire un buone prestazioni, ma troppo poco per una squadra che punta a tornare a vincere.

VECINO - Per Matias Vecino questa è stata una stagione di alti e tanti bassi. Sicuramente gli infortuni hanno influito sul rendimento del giocatore, ma la continuità non è mai stata il suo punto di forza. Spesso Luciano Spalletti lo ha impiegato nei due di centrocampo, ma non è quella la posizione a lui più congeniale. La prestazione nel derby è lì a dimostrarlo. Giusto continuare a puntare su Vecino? Sì, perché può ricoprire più ruoli e in una stagione in cui bisogna lottare su tre fronti, può essere importante avere in squadra un giocatore duttile tatticamente come l'uruguaiano.

BROZOVIC - Sicuramente il giocatore su cui puntare la prossima stagione è Marcelo Brozovic. Inutile sottolineare l'importanza che ha il croato in questa squadra: basti ricorda che il croato è l'unico giocatore in rosa con certe caratteristiche. Questo è anche un limite di questa squadra, perché di giocatori come Brozovic ce ne vogliono almeno due e quando il giocatore è stato fuori per infortunio o squalifica, la sua assenza è stata fin troppo pesante.

GAGLIARDINI - Discorso a parte merita Roberto Gagliardini. Il centrocampista italiano quando è stato chiamato in causa ha risposto molto bene, ecco perché la sua assenza nelle ultime partite è stata capita da pochi. È un giocatore fisico, ha bisogno di giocare per entrare in condizione, quando ha iniziato a fornire buone prestazioni, inspiegabilmente è stato relegato in panchina da Spalletti.

JOAO MARIO - Altro giocatore sparito dai radar per un certo periodo è Joao Mario. La stagione del portoghese inizia praticamente il 29 ottobre contro la Lazio dove Joao Mario ha giocato per 57 minuti, ma 57 minuti di quantità e soprattutto qualità. Sembrava la partita della rinascita per il giocatore, ma dopo una serie di partite in cui alterna buone prestazioni ad altre meno, Spalletti inizia ad utilizzarlo col contagocce e quando viene mandato in campo, anche solo per pochi minuti, non mette in mostra quella 'garra' necessaria per conquistare tifosi e allenatore. Dopo tre stagioni forse è arrivato il momento di lasciare partire il portoghese.

NAINGGOLAN - Infine c'è Radja Nainggolan, quello che doveva essere il vero colpo di mercato dell'Inter. Ma il Ninja si è rivelato una vera e propria delusione per allenatore in primis che lo ha voluto , e per i tifosi nerazzurri. Infortunatosi durante il ritiro, quando rientra sembra tutto un altro giocatore rispetto a quello ammirato alla Roma. Molle, fuori forma, per nulla incisivo. C'è qualcosa che lo tormenta ed è sicuramente legato al modo in cui ha chiuso la sua avventura in giallorosso. La multa ricevuta a dicembre è il punto più basso della sua avventura in nerazzurro, ma da lì in poi qualcosa cambia nella testa del giocatore. A tratti sembra il vero Nainggolan, poi arriva un altro infortunio e deve ripartire per l'ennesima volta. Lo fa e nelle ultime giornate, gara con la Roma a parte (sarà un caso?), dà il suo contributo e conferma di essere ancora un giocatore importante. Giusto ripartire da Nainggolan la prossima stagione? Nì, nel senso che puntare tutto su di lui potrebbe essere un rischio, età e posizione in campo (dove spende sempre tantissimo) di certo non lo aiutano. Ecco perché Marotta e Ausilio dovranno lavorare anche per trovare un giocatore in grado di sostituire il belga quando deve rifiatare.

CONCLUSIONI - È ormai innegabile che avere un centrocampo forte e di qualità sia requisito fondamentale per un club che punta a vincere. La dirigenza nerazzurra lo sa e i contatti con il Barcellona per Rakitic sono un segnale lampante. Il centrocampista croato ha quelle qualità che a questa squadra ad oggi mancano. Certo, è un rischio investire 50 milioni di euro in un giocatore di 31 anni, ma questo è un discorso da fare a parte. La cosa più importante è che questa volta la ristrutturazione del centrocampo non può più essere rimandata se si vuole tornare a competere in Italia e in Europa. I tifosi lo sanno, la società pure.

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