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Inter, quanti nemici: da Galliani a Marotta passando per Berlusconi. Linea comune…

C’è lo stile dell’Inter e poi c’è lo stile di tutti gli altri. Diverso, decisamente diverso.  É un vecchio ma efficace sistema: se in casa tua le cose vanno male e non vuoi che l’attenzione si concentri sulle magagne, bisogna spostare...

Alessandro De Felice

C’è lo stile dell’Inter e poi c’è lo stile di tutti gli altri. Diverso, decisamente diverso. É un vecchio ma efficace sistema: se in casa tua le cose vanno male e non vuoi che l’attenzione si concentri sulle magagne, bisogna spostare l’interesse sugli altri. Non è il classico rumore dei nemici, è qualcosa di diverso. Più meschino. All’Inter ultimamente accade spesso d’essere chiamata in causa, di trovarsi nel mezzo del mare aperto quando in realtà non ce ne sarebbe ragione. Gli argomenti sono disparati: dal mercato alle gare di campionato,  passando per la solidità societaria. Guardare in casa dell’Inter sta diventando uno sport nazionale. Ma i nerazzurri? Proseguono sulla propria strada, mantenendo la medesima ammirabile linea.

“Kondogbia? È stata una decisione saggia non averlo preso a quelle cifre, come invece ha fatto l’Inter. Alla metà del prezzo forse poteva valere la pena”: Spiega Silvio Berlusconi agli imbufaliti tifosi rossoneri. Furba mossa quella del presidente, che denigra i cugini per i tanti milioni spesi, salvo investirne 86 per i vari Bacca, Romagnoli, Luiz Adriano ecc. Fosse almeno vero... In realtà la dichiarazione di Berlusconi è anche infondata dal momento in cui proprio la società rossonera ha offerto al Monaco la stessa somma dei nerazzurri e al calciatore francese un ingaggio addirittura superiore, ricevendo in cambio un “no grazie, a voi preferisco l’Inter”.  

Ma non finisce qui, perché a Berlusconi si aggiunge anche Galliani, evidentemente stizzito dalla posizione in classifica della società di corso Vittorio Emanuele e in qualche modo chiamato a dare spiegazioni sul disordinato mercato svolto: “Il mercato dell’Inter? Hanno comprato giocatori importanti, ma li hanno anche venduti”, come a dire, non è che si siano rinforzati troppo rispetto a noi. Ma l’amministratore delegato bissa e in altre occasioni torna a parlare dei cugini: “Una volta mi piaceva parlare del bel gioco, ora invece vedo sui giornali che conta solo vincere”, spiegò il geometra dopo la sofferta vittoria del Milan contro l’Udinese. Ovviamente la frecciatina era in riferimento all’Inter poco spettacolare di Roberto Mancini, perché da altre parti non riescono neanche a godere delle proprie vittorie senza tirare in ballo gli altri. E anche in questo caso i nerazzurri guardano, anzi ascoltano, e passano oltre senza curarsene particolarmente. 

Da non dimenticare neanche le schermaglie dell’anno scorso con la società bianconera: “Mai più affari con lnter”, dichiarò Marotta in preda alla delusione a seguito del mancato scambio Vucinic-Guarin. Parole al vento, come spesso accade in questi ambienti, perché solo pochi mesi dopo lo stesso dirigente bianconero bussa nuovamente alla porta della società nerazzurra, prima per chiedere nuovamente Guarin (ricevendo porte in faccia), poi per trattare la cessione di Hernanes. "Gioca con stile" recita un famoso spot pubblicitario, peccato che non tutti ci riescano.