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Spalletti, è conflitto tra fatti e idee. La memoria traballa, scendono i consensi

Crescono le critiche al tecnico toscano, ma il suo lavoro è stato enorme

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"Si possono contestare le idee, non i fatti. Quelli sono inconfutabili. Si può disquisire su preferenze e scelte, spesso anche discutibili, a patto che i discorsi confluiscano nel canale dell’oggettività, quando si parla del lavoro che Luciano Spalletti ha finora svolto all’Inter. L’ostinazione sulla titolarità dello spento Perisic, il poco spazio destinato a Lautaro Martinez e la passionale devozione al 4-2-3-1 hanno messo in moto diverse critiche e intolleranze verso il tecnico toscano, facendo scendere - e non di poco - i consensi su cui invece poteva contare al momento dell’approdo sulla panchina nerazzurra. Tuttavia le analisi migliori sono figlie della lunga memoria, perché è giusto che le istantanee sull’attualità tengano conto del punto di partenza per giudicare con scrupolo quello che è stato un percorso insidioso. E ci sono almeno un paio di argomentazioni che portano abbondante acqua al mulino dell’ex giallorosso.

"PROMESSE NON MANTENUTE - La prima risale addirittura al momento della firma, quando Spalletti ha accettato la proposta dell’Inter, che però portava a corredo una serie di promesse mai mantenute da Piero Ausilio e Walter Sabatini. Per indicazioni societarie, sono venuti meno i patti raggiunti in materia di mercato, il che ha obbligato Spalletti e fare col poco che gli avevano dato. Con obiettivi e pressioni rimasti immutati: ingresso in Champions a qualsiasi costo. Traguardo raggiunto all’ultima giornata, con l’Inter che torna a riveder le stelle dopo un purgatorio che andava avanti dal 2012. Nessuna scusa, solo lavoro. Duro lavoro.

"SENSO DI APPARTENENZA - Ed è proprio all’impegno che si lega la seconda tesi a salvaguardia di Spalletti, che dopo anni di anarchia ha ricondotto ad Appiano Gentile la cultura del lavoro. Anche se a dirla tutta la medaglia se l’è guadagnata soprattutto vaccinando i suoi uomini contro l’individualismo. Legame percepito in primis dai tifosi, che continuano a battere record su record per presenze allo stadio.

"PAROLA AI FATTI - In coda a queste considerazioni possono poi fare capolino le critiche su alcuni punti di vista di Spalletti, che possono piacere molto, poco o per niente. Ma davanti bisogna sempre mettere i fatti, quelli che finora hanno condotto l’Inter in Champions e consentito a Suning di trovare nuove partnership interessate a investire nel marchio Inter. Da qui lo sviluppo economico e la crescita progressiva che porterà il club a impiegare sempre più risorse nei futuri mercati. Questo è ciò che i fatti sembrano dire: al momento Spalletti merita soprattutto elogi.

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