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Inter, ecco la mentalità di Conte. Segnale e bacio ad Hakimi. Sanchez? Meglio alla Muriel

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L'Inter vince anche l'undicesima gara consecutiva e si avvicina al traguardo finale. La mano del tecnico si vede eccome

Andrea Della Sala

Undicesima vittoria consecutiva per l'Inter, altro mattone piazzato dai nerazzurri verso il traguardo finale. La squadra di Conte non guarda più le avversarie, ma prosegue a testa bassa il proprio percorso. E anche oggi, a San Siro contro il Cagliari, trova la vittoria con un gol di scarto; altro segnale di crescita dei nerazzurri che una volta in vantaggio non si fanno più rimontare da nessuno. Per trovare i tre punti sono serviti gli innesti di due titolari, inizialmente lasciati a riposo da Conte: Lautaro e Hakimi.

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Ecco la mentalità di Conte: tutti nel progetto

Un anno di apprendimento in più sotto la guida di Conte si vede eccome. L'Inter è cresciuta, tanto, e non si perde più. Dritta verso l'obiettivo scudetto, la mentalità dei nerazzurri è diversa, sta diventando vincente come quella di Conte. Gruppo unito, compatto che ha assimilato al massimo le richieste del tecnico, le condivide e le porta sul campo. Sembra quasi inutile sottolineare ancora una volta come non esista più il singolo, ma la squadra. E questa è sicuramente la vittoria più importante per Conte. Non esistono titolari e seconde linee, visto che chiunque entra si fa trovare pronto; non c'è nessun giocatore fuori dal progetto. E a prescindere dal bel gioco o meno, aspetto del tutto soggettivo, quest'Inter è coerente, affronta tutti con la stessa personalità, subisce e rischia pochissimo e crea tanto. Cosa chiedere di più? Ha ragione Conte, in tutto: esaltiamo il percorso di una squadra che può scucire lo scudetto dalle maglie della Juve dopo 9 anni.

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Sanchez meglio alla Muriel, segnale e bacio ad Hakimi

La mano del tecnico oggi è stata ancora una volta fondamentale. Sanchez meritava la maglia da titolare, era in condizione, ma meritava anche il cambio nel secondo tempo. E Conte non si è tirato indietro. Forse c'è anche da considerare una cosa: il cileno non è più un vero e proprio attaccante, ma più un uomo assist, un giocatore bravo tra le linee. E riesce a dare il meglio a gara in corso, quando gli avversai sono stanchi e la sua vivacità viene fuori. E non c'è da sorprendersi che Sanchez possa essere un po' il Muriel dell'Inter, un giocatore in grado di incidere molto di più da subentrante. Non una dote comune. Col Cagliari è partito dalla panchina Hakimi, un po' sottotono nelle ultime uscite. Conte gli ha mandato un segnale: nessuno ha il posto fisso e il marocchino ha risposto come nella maniera migliore: ingresso con la testa giusta e assist vincente per il gol di Darmian. Assist suggellato dal bacio del tecnico che lo ha voluto ringraziare per aver interpretato al meglio la partita. Stessa cosa fatta da Lautaro, anche il suo ingresso ha dato una mano ai nerazzurri. Fiducia, motivazione e gruppo: Conte ha inciso tanto sull'Inter.

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