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Inter is coming (back): risolto finalmente l’arcano. E Lautaro drizzi le antenne

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L'analisi di FcInter1908 su Inter-Verona: i nerazzurri danno continuità al risultato dello Stadium con un bel 2-0 al Verona

Marco Astori

Inter is coming. E' questo lo slogan che la società ha utilizzato qualche anno fa per presentare il nuovo corso nerazzurro, con l'obiettivo chiaro di tornare a vincere. E ora sembra il momento giusto per riproporlo: l'Inter sta, finalmente, tornando ed è più che mai in corsa con Milan e Napoli per la vittoria del ventesimo scudetto. Il 2-0 casalingo sul Verona era la risposta che tutti attendevano dopo l'importantissima e soffertissima vittoria all'Allianz Stadium contro la Juventus e rimette al 100% la squadra di Simone Inzaghi in carreggiata sia a livello psicologico che di risultati. E ora è davvero tutto riaperto.

Il successo di ieri risponde alla domanda che tutti si sono posti nel corso degli ultimi due mesi: ma quello dell'Inter era un problema fisico o mentale? Era visibile prima ma ora è assolutamente certo: le difficoltà stavano tutte nella testa. La doppietta di Giroud nel derby e l'incredibile sforzo che non ha portato purtroppo alla qualificazione contro il Liverpool hanno decisamente ammazzato una squadra che ha perso fiducia nei suoi mezzi e che vedeva scivolare via uno scudetto che sembrava già quasi cucito sulla maglia della prossima stagione. Nel calcio è la testa che fa andare le gambe e contro i veneti si è visto: è bastata una scintilla a Torino per riprendere un cammino interrotto troppo presto. E il primo tempo ad altissimo livello contro il Verona ha un qualcosa di déja vu: a tratti è davvero sembrata quell'Inter incontenibile di novembre-dicembre.

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Chi non ha mai perso la brocca ora più che mai è leader incontrastato di questa squadra: Ivan Perisic e Milan Skriniar hanno per l'ennesima volta dimostrato di essere leader assoluti della squadra e uomini di cui fare a meno è praticamente impossibile. Il croato ha fatto tutto nei 90' col Verona: esterno mancino, esterno a destra, sottopunta, difensore e assistman. Questo dimostra la sua mentalità vincente. E per lo slovacco sono finite le parole: ancora una volta difensivamente è stato perfetto, con zero sbavature e grande personalità. In comune i due hanno anche il fatto che il loro contratto sarà presto discusso: entrambi sono fondamentali per il corso che verrà.

Il grande assente della gara contro il Verona, per squalifica, era Lautaro Martinez, che ha avuto la possibilità di riordinare le idee e rifiatare dopo un periodo di troppi alti e bassi. Ma il Toro non può rilassarsi e deve drizzare le antenne: perché i 60' giocati dal tandem Dzeko-Correa sono stati di ottimo livello e i due, come in Roma-Inter, hanno dimostrato di volersi cercare e di trovarsi anche con grande costanza. Il numero 10 nerazzurro, quindi, con il Tucu finalmente a pieno regime, potrebbe non avere più il posto assicurato come sembrava qualche settimana fa: e la competizione, in una squadra che vuole vincere, non può che far bene a tutti.

 

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