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Via all’Inzaghi 2.0: coraggio in campo e fuori. “Aveva accettato sacrificio Skriniar, ora…”

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Inzaghi ha ribadito di non volere cambiamenti e cessioni nella rosa. È un Inzaghi diverso che ha iniziato la stagione con più coraggio

Andrea Della Sala

L'Inter ha iniziato la stagione con una vittoria. I nerazzurri hanno battuto 2-1 il Lecce nei minuti di recupero con un gol di Dumfries. Nel post partita mister Inzaghi ha ribadito di non volere cambiamenti e cessioni nella rosa. È un Inzaghi diverso che ha iniziato la stagione con più coraggio.

"Simone Inzaghi non è più soltanto l’allenatore che ha dato bellezza al gioco (e aggiunto due trofei alla bacheca), ma pure qualcosa di più. Dalla panchina ha fatto un passettino avanti, quasi uno scatto emotivo. Le sue parole si sono improvvisamente fatte taglienti e non è un caso. Il coraggio, poi, lo noti anche in campo, quando dalla panchina azzarda un poker di punte per ribaltare il Lecce: era utopia anche solo pensarlo fino a tre mesi fa. Simone, però, non è diverso da ciò che era, semmai ha guadagnato un anno di interismo in curriculum: significa esperienza, ma pure audacia. Così può permettersi di lanciare messaggi un filo scomodi per la proprietà: ad esempio lui sul mercato “non scherza”, lo ha detto sabato dopo aver sofferto più del dovuto al Via del Mare", riporta La Gazzetta dello Sport.

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"E ancora una volta occhio all’uso del verbo “dovere”: «La squadra deve” rimanere questa», ha ribadito. Può suonare perentorio, ma è il suo modo di difendere il piccolo esercito che ha costruito: dal suo punto di vista, le possibilità di acciuffare la seconda stella sfuggita sul più bello passano dalla necessità di mantenere la rosa immacolata (aggiungendo pure un vice-Ranocchia), senza sorpresine di fine agosto. Tra l’altro, Inzaghi si era pure messo l’anima in pace, aveva digerito l’ipotetica cessione di Skriniar: si immaginava, però, di avere Bremer, bloccato da tempo dall’a.d. Beppe Marotta e dal d.s. Piero Ausilio prima della beffa juventina. Se la colonna più importante della difesa cedesse adesso, di colpo, e si spostasse a Parigi, sarebbe pressoché impossibile sostituire con qualcuno di pari valore. Le ambizioni di Inzaghi e dell’Inter verrebbero ridimensionate, eventualità alla quale Simone non vuole neanche pensare", chiude Gazzetta.

 

 

 

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