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Inter, la ricetta scudetto di Inzaghi: 5 armi per battere il record di gol di Conte

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La formazione nerazzurra ha aggiunto nuove opzioni offensive: una squadra a trazione offensiva per tornare a vincere

Fabio Alampi

Un'Inter più offensiva e ancor più prolifica per tentare la riconquista dello scudetto, obiettivo non nascosto di questa stagione: è questa l'idea di Simone Inzaghi, che quest'anno avrà a disposizione ancora più armi. Nella testa del tecnico nerazzurro c'è anche un record attualmente appartenente al suo predecessere Antonio Conte, come scrive La Gazzetta dello Sport: "Il progetto tattico di Simone Inzaghi si è arricchito di uomini e di soluzioni. E non è difficile ipotizzare che questa squadra abbia in canna un primato, quello di Inter più prolifica di sempre. [...] Il record attuale è griffato Antonio Conte, stagione 2019-20: quella Inter, tra campionato e coppe, tirò su 113 gol. La squadra dello scorso anno, con Simone Inzaghi all'esordio, si è fermata sei passi più indietro. Ma ora il piatto è più ricco. Ed è più ricca l'idea del tecnico". Sono almeno 5 i motivi che possono rendere il tutto possibile.

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Nuovi gol dalla Lu-La

"Il primo non può non essere Lukaku, che ha lasciato da queste parti un ricordo da 24 gol (nell'anno dello scudetto). E che rispetto a Dzeko garantisce soluzioni di gioco e piazza preoccupazioni sulle difese avversarie. L'Inter con il belga aggiunge tocchi in area - rivedere, per chi avesse la memoria corta, l'incornata col Lione - ma allo stesso tempo accorcia tempo e spazio, ovvero tempo di gioco e metri da coprire prima di arrivare al tiro. [...] Magari a sorpresa la testa di serie numero diventa Lautaro. È il secondo motivo per l'attacco al record. Il Toro ancora non conosce limiti. Fin qui non ha mai chiuso una stagione con un bottino di reti inferiore all'anno precedente. La sua parabola racconta questo: 6 gol nel 2018-19, poi 14, 17 e 21 lo scorso torneo. La vicinanza di Lukaku non può non giovargli, la presenza di un attaccante che impegni direttamente i difensori avversari è il vero vantaggio che l'argentino può prendersi rispetto alla scorsa stagione. Con una maturità che l'ha fatto diventare un leader di questa squadra, anche dentro lo spogliatoio".

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Vecchie e nuove certezze

"L'Inter non si nasconde. E non lo fa anche grazie all'aggiunta di Mkhitaryan lì dove c'era Vidal. Il saldo gol lasciati/gol acquistati dice più quattro. Ma il ragionamento è più ampio. L'armeno ha capacità di assistenza e di costruzione del gioco che il cileno non aveva (più). Ha una familiarità con la porta che non a caso spinge Inzaghi a pensare di poterlo utilizzare anche da seconda punta, all'occorrenza. Ancor di più, non sarà impossibile vedere ogni tanto il trequartista, se non addirittura il doppio uomo dietro l'unica punta. E Micki è il candidato ideale, per aumentare la qualità. [...] Qualità fa rima con Asllani. Se una fotografia, una sola, dovesse essere scelta di questo precampionato, sarebbe quella dell'albanese, che renderà l'Inter meno leggibile. Meno uguale a se stessa, dunque. Conte ci provò in passato: Eriksen con Brozovic, doppio regista per costruire in più maniere. Asllani con Brozo è una traccia che fa più ricca la manovra offensiva di Inzaghi: contro le squadre chiuse, sarà bene prepararsi a questa soluzione. Serve un altro indizio? Un Dumfries intero, non tagliato a metà. L'olandese la scorsa stagione entrò a pieno regime a dicembre, dopo una fase lunga di adattamento. In alcune partite è stato il giocatore più offensivo per posizione. Inzaghi su di lui punta, non a caso si è messo di traverso alla possibilità di una cessione".

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