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Juan: “Inter, tripletino si può. Mi voleva la Juve ma la scelta è stata facile perché…”

E’ arrivato all’Inter un anno fa, ma solo ora è diventato titolare. Per Stramaccioni è una pedina fondamentale. Juan Jesus, al collega di TuttoSport, Alberto Pastorella, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato di sè...

Eva A. Provenzano

E' arrivato all'Inter un anno fa, ma solo ora è diventato titolare. Per Stramaccioni è una pedina fondamentale. Juan Jesus, al collega di TuttoSport, Alberto Pastorella, ha rilasciato un'intervista nella quale ha parlato di sè e dell'Inter. 

LA SCELTA - "C'erano tre club italiani che mi volevano. E mi aveva cercato anche il Benfica: sarebbe stato più facile andare in Portogallo, ma ho preferito l'Italia e ho scelto il nerazzurro tra Inter, Juve e Napoli. Una scelta facile: avevano appena vinto il triplete e c'erano tanti brasiliani. Se mi sono pentito? Per nessuno è facile non giocare, ma io sapevo che avrei dovuto solo lavorare e aspettare il momento giusto. Se ho pensato di andare via? No perché conosco le mie qualità. Se l'Inter voleva mandarmi via? Credo che le Olimpiadi siano state un modo per sciogliere i dubbi su di me. Tutto dipende dalla fiducia e io ho sentito di averla già dalla gara contro il Torino. Se l'addio dei brasiliani ha pesato? Mi sono abituato, all'Inter sto bene con tutti, ma certo sono stati Lucio, Maicon e Julio ad insegnarmi come si deve fare a giocare qui, ma ora ci sono Coutinho e gli altri miei compagni", racconta. 

LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE - Per molti lui somiglia a Thiago Silva: "Abbiamo giocato insieme alle Olimpiadi, siamo diversi per caratteristiche, ma abbiamo buon feeling e in comune abbiamo al fatto di essere arrivati a Milano e di aver giocato solo a partire dal secondo anno. Se facessi con l'Inter le cose buone che lui ha fatto con il Milan sarei soddisfatto. Se sono dispiaciuto dell'esonero di Menezes? Non me l'aspettavo, lui è stato il tecnico che mi ha portato in Nazionale e mi è dispiaciuto, ma Scolari è un vincente farà bene e io mi giocherò le mie carte", aggiunge. 

STRAMALA - "Cosa penso di lui? Che è un tecnico giovane e intelligente. Vuole sempre che giochiamo all'attacco e che non abbiamo paura di nessuno. Chi mi ha messo più in difficoltà? Biabiany e Cou mi aveva avvisato. Non avevo mai faticato come nella partita con il Parma", spiega il difensore nerazzurro. 

LA JUVE - L'Inter è stata l'unica squadra a battere la capolista in casa sua e dopo 49 turni di imbattibilità: "E' l'avversaria che ci ha messo più in difficoltà anche se abbiamo vinto. Hanno un'organizzazione di gioco che non ha nessuna e hanno Pirlo che fa la differenza. Se credo ancora nello scudetto? Se non ci credessi non mi divertirei più. Il calcio è una ruota che gira: quando vanno male le cose sono triste, ma penso che non può andare tutto storto e che prima o poi le cose si mettono bene". 

GLI OBIETTIVI - Un punto di vista ottimistico quello di Juan Jesus: "Possiamo ancora fare il tripletino: non c'è la Champions, ma l'Europa League ed è questo che mi aspetto dal 2013".