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Kovacic lancia la sfida al Milan: “Chi crede in Gesù, non ha paura del Diavolo”

Ha già imparato. E ha capito che certe sere la paura non serve. Mateo Kovacic è sbarcato in Italia a gennaio, inaspettatamente. E’ diventato il barlume della speranza nerazzurra. Erano i giorni in cui il Milan si prendeva Balotelli, il...

Eva A. Provenzano

Ha già imparato. E ha capito che certe sere la paura non serve. Mateo Kovacic è sbarcato in Italia a gennaio, inaspettatamente. E' diventato il barlume della speranza nerazzurra. Erano i giorni in cui il Milan si prendeva Balotelli, il passato interista, l'ennesimo sgarbetto che si deve sempre perdonare: sulla sponda rossonera di Milano folle festanti accoglievano il nuovo eroe. Intanto dalle parti interiste arrivava un ragazzino con una valigia in mano, i suoi sogni e un sorriso che valeva la pena vedere.

Il giovane croato è considerato tra i migliori talenti emergenti in Europa. Un prospetto interessante da gestire perché non si bruci nel difficile campionato italiano, in mezzo alle solite critiche pesanti e alle aspettative che certe volte diventano asfissianti. Il centrocampista nerazzurro, timido in apparenza, ha dimostrato subito il suo carettere in campo. Sbaglia un passaggio? Richiede palla, se la prende, la vuole per se e la fa girare. Si sta ambientando ancora, ma certe cose si capiscono subito. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato alla vigilia del derby e lui ha detto: "Chi crede in Gesù non ha paura del Diavolo".

Già, è un periodo storto, diciamo pure stortissimo: tra infortuni e risultati si arriva alla partita di domenica da sfavoriti, ma Teo suona la carica. Lui, che quando entra ed esce dal campo si fa il segno della croce, sa che quando tutto diventa complicato ci si deve attaccare alla fede. Non c'è tempo per preoccuparsi: è arrivato il derby. 

La rosea ha intervistato anche Montolivo che prevede: "Segna il Faraone, non è depresso". 

E il titolo in prima pagina del giornale sportivo in edicola tra poco è: 'E' Baloderby. Emozione Inter. Moratti: "Mario, Gli voglio bene, è cresciuto nerazzurro. Anche Ronaldo ci fece gol, ma vincemmo noi". E la Curva dice si ai fischi e no al razzismo. Galliani: "E' un buon momento: con il Barça Allegri è stato bravissimo. Balotelli? Lo abbiamo preso dal City, non ci farà litigare"'.