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La rivoluzione di Gasp: “Niente più difesa e contropiede: non c’è più Eto’o”

La rivoluzione copernicana di Gian Piero Gasperini richiede tempo. La questione non riguarda solo la difesa a tre, un falso problema secondo lo stesso Gasperini, ma l’impostazione di gioco complessiva dell’Inter, che l’allenatore...

Daniele Mari

La rivoluzione copernicana di Gian Piero Gasperini richiede tempo. La questione non riguarda solo la difesa a tre, un falso problema secondo lo stesso Gasperini, ma l'impostazione di gioco complessiva dell'Inter, che l'allenatore di Grugliasco vuole cambiare rispetto al passato.

Difesa e contropiede, con Samuel Eto'o lanciato in velocità a sfidare le difese avversarie. Questo tipo di gioco Gasperini non lo vuole fare, perché la squadra "non si presta": "L'Inter non ha gli interpreti per giocare come in passato, con difesa e contropiede. Non abbiamo la velocità per fare questo di gioco e non abbiamo interpreti che si prestano, come magari Eto'o. Dobbiamo giocare in maniera diversa, con una difesa più alta e impostando noi il gioco".

Un pensiero chiaro, quello di Gasperini, un pensiero che per essere tradotto in pratica necessita di tempo, e soprattutto di un po' di fortuna dal punto di vista degli infortuni. Perché, per tenere il pallino del gioco, piedi buoni come quelli di Motta, Stankovic e Maicon sono più che importanti: sono imprescindibili.