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Linke: “Uefa ’97, Sforza ci prese in giro e ci caricò. Studiammo i rigoristi Inter e…”

Thomas Linke, direttore sportivo del FC Ingolstadt, ha giocato nello Schalke 04 negli anni compresi fra il 1992 e il 1998. Il successo che ricorda con più soddisfazione è proprio quello relativo alla Coppa Uefa vinta nel 1997 contro...

Sabine Bertagna

Thomas Linke, direttore sportivo del FC Ingolstadt, ha giocato nello Schalke 04 negli anni compresi fra il 1992 e il 1998. Il successo che ricorda con più soddisfazione è proprio quello relativo alla Coppa Uefa vinta nel 1997 contro l'Inter. A dare forza alla squadra, ricorda Linke, fu proprio un'uscita di Ciriaco Sforza: "Che cosa ci fa in finale di Coppa Uefa un club come lo Schalke?". Questa fu decisamente "una motivazione in più, proprio perché eravamo arrivati in finale come outsider." L'Inter poteva vantare il campione del mondo Bergomi, il campione d'Europa Aron Winter e superstar come Javier Zanetti e Ivan Zamorano. "Già in semifinale non avevamo più punte, ma in compenso un incredibile spirito di gruppo." Nonostante le assenze importanti di Martin Max e Yuri Mudel lo Schalke era entrato in un circolo di frenesia insieme ai suoi tifosi: "Ogni partita diventò un giorno di festa."

I giocatori avevano interiorizzato la tattica difensiva dell'allenatore Huub Stevens (si puntava a non prendere gol) e ad ogni passaggio di turno credevano sempre più nelle loro possibilità. In questo modo lo stadio di casa divenne una fortezza, nella quale non si concedeva gol a nessuno.

Marc Wilmots segnò l'1 a 0 nella partita di andata della finale. Nella partita di ritorno il punteggio rimase sullo 0-0 fino all'85°. La tattica dello Schalke era piuttosto chiara: "in virtù dei nostri problemi abbiamo giocato solo su calci piazzati. Ci era chiaro che era il nostro punto forte", spiega ridendo Linke. Ma a cinque minuti dalla fine a segnare è l'Inter con Ivan Zamorano, pareggiando momentaneamente i conti dell'andata. L'intero stadio milanese si risvegliò. Linke ricorda: "Volevo dirigere i compagni, organizzare  la difesa, impossibile. In quel calderone non sentivo nemmeno la mia voce." Poi ci furono i supplementari e infine i calci di rigore. "Huub aveva una banca dati con tutti i tiratori di rigori dell'Inter. Poteva riconoscere dalla rincorsa dove avrebbe tirato il giocatore."

Il portiere Lehmann ricevette un foglietto con tutte le informazioni e fermò subito il primo tiro di Zamorano.Winter tirò fuori, solo Youri Djorkaeff segnò per i nerazzurri. I giocatori delllo Schalke Ingo Anderbrügge, Olaf Thon, Martin Max e Marc Wilmots mantennero invece i nervi saldi fino alla fine. Finì 4 a 1 e Linke vinse il primo titolo internazionale. Una vittoria che ebbe ripercussioni positive anche sulla sua carriera: in seguito alle sue prestazioni fu infatti convocato per la prima volta in nazionale da Berti Vogts.