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L’Inter scivola via dalle mani di Spalletti. Serve un elettroshock, la scossa Conte per ripartire

Il futuro del tecnico dell'Inter sembra ormai segnato

Andrea Della Sala

Col pareggio della Roma, all'Inter basteranno due vittorie per confermarsi in Champions League. Il cammino verso l'Europa sembrava in discesa e invece la squadra nerazzurra si sta complicando con le sue mani la vita. E anche questo finale può incidere sul destino di Luciano Spalletti.

"Le conferme di prammatica da parte di Beppe Marotta (l’ultima a Udine nel pre-partita) fanno parte del gioco: un allenatore navigato come Spalletti lo sa bene e sa pure che la conquista dell’obiettivo segnerà - almeno di clamorosi colpi di scena legati a Suning e a possibili nuovi giri di vite imposti dal governo cinese - il passaggio di consegne con Antonio Conte. A Udine per la prima volta Spalletti è apparso segnato dagli eventi, quasi scoraggiato per aver capito che l’Inter gli sta sfuggendo dalle mani nonostante la pubblica dichiarazione d’amore dopo la gara con la Juve: «Io all’Inter rimarrei cent’anni». L’allenatore aveva però aggiunto una postilla «L’Inter è bene che scelga il meglio per il proprio bene. Se poi questo vuol dire annullare il mio lavoro, non conta niente». Ecco, sabato, sembra che per la prima volta l’uomo di Certaldo abbia capito che la scelta è stata fatta", si legge su Tuttosport. 

"Una scossa che Suning deve per forza dare a questa squadra. L’Inter triste come il suo giropalla visto in Friuli deve tornare a correre. Ripartire da Spalletti sarebbe una scelta di retroguardia: suonerebbe come un accontentarsi, un voler mantenere lo status quo e certificare come questa squadra possa ambire solo a battersi per la zona Champions. L’ultima Inter da corsa si è vista nel derby del 17 marzo: poi, è vero, sono arrivate le goleade con Genoa (0-4) e Frosinone (1-3), vittorie favorite più dalla mollezza dell’avversario che dall’intraprendenza interista. A Marassi era stato il rientro di Icardi a rendere l’Inter elettrica, mentre in Ciociaria era bastato il lento ruminare dei nerazzurri per fare breccia nella difesa avversaria ma, quando il livello si è alzato, la squadra ha mostrato una preoccupante involuzione in zona gol: non ha segnato con Lazio, Atalanta e Udinese e ha fatto un golletto alla Roma e uno a una Juve che si è presentata a San Siro con lo scudetto già appuntato sul petto. La crisi di Martinez e Icardi è fotografia di quanto sta succedendo: il Toro l’ultimo gol su azione l’ha segnato il 1° marzo a Cagliari, mentre per l’ex capitano si deve riavvolgere il nastro addirittura al 2 dicembre a Roma. Se l’Inter sta gestendo il terzo posto col bilancino è anche perché la squadra in questo momento, non riuscendo a imprimere un cambio di marcia alle partite, quanto mento con Spalletti ha raggiunto l’equilibrio che le fa evitare sbalzi di rendimento come quelli che hanno caratterizzato l’ultima stagione, chiusa a braccia alzate nello psicodramma dell’Olimpico. Il calendario ora dà una mano ai nerazzurri (ma devono ben tenere a mente quanto accaduto con il Sassuolo il 12 maggio 2018...) però la piega che ha preso la primavera testimonia come sia necessario ripartire da un elettroshock. Una scossa a tutto l’ambiente che solo lo sbarco di Conte a Milano può dare", spiega il quotidiano. 

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