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Spalletti: “Mercato? Non grande budget, cogliamo chance. Nessuno ha chiesto cessione. Joao…”

Il tecnico dell'Inter ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida coi neroverdi

Andrea Della Sala

Domani alle ore 15 l'Inter scenderà in campo a Sassuolo. I nerazzurri sono chiamati a ripartire, dopo la sconfitta casalinga rimediata sabato scorso con l'Udinese. Il tecnico dell'Inter, Luciano Spalletti, parlerà nella consueta conferenza stampa della vigilia alle ore 12 nella sala conferenze del Suning Training Centre. FCINTER1908 vi ha riportato le dichiarazioni dell'allenatore in diretta:

INTER TV 

Sassuolo, avversario ostico. Come ci arrivate?

"Sono anni che è una squadra difficile da affrontare. Noi abbiamo lavorato correttamente, siamo dentro il percorso che volevamo fare all'inizio. Non dobbiamo fare nessun piano B, ma fare le cose che abbiamo fatto. Partita alla nostra portata, dobbiamo costruire questa vittoria".

Assenza di Vecino porterà a qualche cambiamento?

"E' un'assenza che l'Inter deve saper sopperire. Non possiamo dipendere da un calciatore soltanto. E' forte e ha qualità, ma possiamo essere un undici fortissimo".

Ultime tre partite ravvicinate. Ci sarà bisogno di tutti

"Questo lo abbiamo sempre detto, bisognerà tenere conto delle fatiche. Cerchiamo di mettere la miglior formazione".

CONFERENZA

Quanto è importante reagire subito e rialzarsi?

"E' fondamentale perché noi reagiamo continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto. E' da luglio che stiamo tentando di reagire a quello che è successo precedentemente. Siamo dentro la figura che volevamo essere. Eravamo in cerca di una rotta giusta e ora ci stiamo camminando dentro quella rotta. Non c'è nessun piano B da studiare, è tutto sotto controllo, non vorremo perdere mai. Ma con l'Udinese è stata una partita che ha preso quella piega lì, ma la squadra ha fatto vedere di avere una sua identità".

Avevi detto di voler allargare la squadra dei titolari. Ti scopri indietro da questo punto di vista?

"Se si vanno valutare le possibilità, qualcuno ne ha avute poche. Per quanto mi riguarda il valore di quello che vedo ogni giorno. Conta la voglia che hai ogni giorni di migliorarti e la vedo in tutti i miei calciatori, ho completa fiducia nei calciatori che alleno. Difficile trovarne uno di cui posso farne a meno. E anche fra di loro hanno fiducia e lavorano in maniera corretta".

Diceva di partire da -30, poi il suo lavoro straordinario. La sensazione è che a livello qualitativo c'è ancora da recuperare. Non è il caso di dire che serve qualcosa in più?

"E a me a cosa serve ragionare in questa maniera? Se dico a loro che non ho fiducia in loro, poi come rientro nello spogliatoio? Quando ho deciso di partire, l'ho deciso perché avevo fiducia in questi calciatori. Chiaro che se si vuole parlare di mercato, Sabatini e Ausilio se ci sarà la possibilità, se gli capiterà la palla al balzo anche loro la butteranno dentro come Icardi e Perisic. E' un discorso di vedere le possibilità e i programmi, facciamo parlare la proprietà perché sappiamo poi come sterzare le nostre intenzioni. I discorsi contano e i nostri tifosi hanno l'esigenza di sentire cosa abbiamo da dire. Sono a posto così. I miei calciatori sappiano che non hanno vie di fughe fino alla fine del percorso. Loro hanno detto di poter ambire a determinati traguardi, per cui si va diritto con coerenza sui dialoghi interni. Bisogna andare a vedere bene le cose che vanno assolutamente lasciate e che poi bisogna prendere e portare dietro. All'interno quando ci diciamo le cose quello conta e noi ci siamo detti di poter ambire a queste posizioni e non è facile. Ci sono diverse squadre forti che possono arrivare lì. Dobbiamo giocarci queste posizioni, non ci tiriamo indietro". 

Qualcuno le ha chiesto di andare via a gennaio?

"A me direttamente no. Il fatto di voler giocare di più o voler andarsene per ora non me lo hanno detto. Preferisco avere a che fare con calciatori che dicano che vogliono vincere di più e non giocare di più. Ivan quando all'inizio c'era qualcosa che lasciava pensare a un suo addio, aveva dei perché corretti e se ne parla. Poi se uno vuol giocare di più... le presenze non fanno classifica. A me interessa la classifica dell'Inter. Uno vuol andare via, l'altro non lo riusciamo a reggere, Skriniar ce lo chiedono tutti e poi dobbiamo vincere il campionato. Ne sento pochi alla Juve che dicono che vogliono andare via e che hanno dubbi su presenze, sento parlare spesso di vittorie. Questo deve essere il nostro riferimento. E' chiaro che Skriniar lo vogliono tutti, secondo me è fortissimo. E' uno che gioca ogni contrasto come se la sua vita dipendesse da quel contrasto. Lui quando decide di intervenire che sia una palla dubbia o sicura, ci va con la totalità della sua forza e della sua ferocia agonistica e quello è il verso giusto. L'Inter ha ambizione e sentire questi discorsi... i ragionamenti fanno fatti in base al contesto". 

Cosa pensa del fatto di giocare sotto le feste?

"Il problema è un altro: avere degli stadi e dei campi corretti e la possibilità di far vivere le partite alle famiglie. Giocano da tutte le parti, non vedo la differenza o il divieto. Potrebbe portare dei vantaggi anche all'affluenza degli stadi, col ghiaccio e la neve diventa più difficile. Se ci fossero stadi riscaldati, si può anche alle 12.30 del 25. Bastano un pallone e due maglie al posto dei pali".

Martedì Sabatini ha detto che Joao Mario non era contento perché giocava poco. Com'è proseguita la gestione del giocatore? Può giocare?

"A me non ha mai detto niente in questa direzione e nemmeno Sabatini. E' un calciatore forte dell'Inter e se mi farà vedere come ha fatto intravedere di aver ripreso condizione è chiaro che io lo posso usare. Ci può dare le soluzioni per vincere le partite".

Perché la proprietà finora non ha fatto chiarezza? Entro quando se la aspetta?

"Probabilmente la società ha la stessa volontà mia di rendere partecipi i propri tifosi. E' chiaro che ci sono dei tempi per poter dire delle cose e ora si preparerà il programma da attaccare come una locandina per fare vedere le cose che faremo. Questi colori così forti devono essere coinvolti. I tifosi non vanno gestiti, vanno coinvolti. Così siamo ancora più forti".

C'è un documento che accompagna il bond in cui si spiega del governo cinese. Lei è preoccupato da situazione che forse peggiorerà per le ambizioni dell'Inter?

"Qualcosa è cambiato. Siamo partiti con delle previsioni e delle possibilità e poi abbiamo dovuto sterzare, ma non bisogna tirarsi indietro coi primi problemi. Dobbiamo essere tutti parte dei problemi e delle soluzioni. Ci prendiamo anche i problemi e bisogna saperci convivere. Tutto quello che troveremo davanti andremo ad affrontarlo, poi da ultimo si faranno le dovute considerazioni su tutto. So benissimo che la società può avere delle ambizioni e dei limiti per le regole e di volta in volta si prende in esame tutto. Ho sentito dire che il punto è questo, ho detto di far parlare la società. Non ci saranno budget importanti da investire, si sta attenti a fare ognuno il meglio. Cerchiamo di tirare fuori il massimo, consapevoli di avere una forza che è la base per arrivare dove vogliamo arrivare. Già ci possiamo arrivare lì, poi conta quella palla al balzo che Ausilio e Sabatini non hanno ancora calciato, ma saranno bravi a farlo".

Inter-Udinese è episodico o potranno esserci altre cadute?

"Succede anche a squadre fortissime. La Juve ne ha perse un paio, può risuccedere di perdere delle partite, ma io vedo le qualità corrette. Niente nel primo tempo mi lasciava pensare a una sconfitta. Abbiamo sbagliato delle valutazioni sulla linea difensiva che finora non erano capitate, ora abbiamo lavorato e non ricapiteranno. Sono tranquillissimo, ogni partita va lottata. Le caratteristiche per costruirsi una vittoria ci sono tutte sia come qualità che come modo di lavorare che come mentalità forte. E' una squadra interessante e intrigante quella dell'Inter. Gli abbiamo fatto delle richieste di fatica per raggiungere degli obiettivi e nell'allenamento li hanno centrati tutti. Secondo me faremo una grande prestazione".