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Lo chiamavano “Sentenza”. Adesso preoccupa, ma ecco la medicina per Eder…

Mancini lo ha voluto per risolvere i problemi dell’Inter in fase realizzativa, ma arrivato ad Appiano Gentile, Eder, ha conosciuto un inatteso periodo di astinenza da gol. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la...

Alessandro De Felice

Mancini lo ha voluto per risolvere i problemi dell'Inter in fase realizzativa, ma arrivato ad Appiano Gentile, Eder, ha conosciuto un inatteso periodo di astinenza da gol. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la situazione dell'ex blucerchiato e spiega come Antonio Conte e la Nazionale possano fungere da medicina per l'attaccante:

DA SENTENZA A PREOCCUPAZIONE - "Riuscirà Antonio Conte dove ha fallito pure l’adorato pesto? Perché quello di Eder che non segna più sta diventando un tormentone. Intercettato nei giorni scorsi in un ristorante ligure, la punta l’aveva messa sul ridere: «Una mangiata di pesto per tornare al gol». Ma nemmeno a Roma è entrato nel tabellino dei marcatori. Eppure in maglia Samp l’italo-brasiliano in questa stagione era stato una sentenza: 13 reti in 21 partite, di cui 12 in 19 gare di campionato. L’ultimo centro, il 24 gennaio scorso, nel 2-4 col Napoli. Proprio l’avversario contro cui a fine agosto segnò una splendida doppietta che di fatto bloccò la cessione (già apparecchiata) all’Inter. Il trasferimento a Milano è stato rimandato di qualche mese. Dopo il k.o. col Sassuolo, il 10 gennaio, Mancini punzecchiò Icardi («Certi gol li farei anche io a 50 anni») e decise che serviva un finalizzatore più che un centrocampista, malgrado stesse per partire Guarin".

STATISTICHE CAPOVOLTE - "Detto che giusto lunedì Mancio è tornato su quella frase («Stavo scherzando, Mauro sa che penso sia uno dei migliori attaccanti in Italia»), Eder in nove gare con l’Inter di gol non ne ha ancora realizzati e uno solo lo ha fatto segnare, a Perisic, in Coppa contro la Juve. Un parallelo tra i mesi a Genova e quelli a Milano evidenzia come sia cambiata la vita in campo per Eder. A Genova tirava nello specchio 1,16 volte a gara, a Milano 0,50. Prima il 58% delle sue conclusioni finivano in porta (la media in A nel suo ruolo è del 48%), ora siamo scesi al 44%. I tiri dall’interno dell’area e quelli da fuori sono rispettivamente passati da 1,68 e 1,16 di media in blucerchiato a 1,13 e 0,63 in nerazzurro".

PROBLEMA DI MANOVRA - "Vero che, pur abituato al nostro calcio, Eder ha accettato il rischio di cambiare in corsa e avuto pure la sfortuna di arrivare all’Inter nel momento peggiore. Ma resta il fatto che ormai è a Milano da due mesi e che nell’ultima uscita, sabato a Roma, quando è stato schierato da centravanti per l’infortunio di Icardi, il 29enne di Lauro Müller ha corso tanto ma toccato appena 14 palloni. Gli stessi di Handanovic... Statistica che potrebbe aprire un dibattito, visto che anche lo stesso Icardi nei mesi scorsi si era lamentato di ricevere pochi suggerimenti. Sono loro che non fanno i movimenti giusti o c’è qualcosa che più in generale non torna nella manovra nerazzurra? "

GOL E CILIEGIE - "Di sicuro Mancini è soddisfatto di entrambi. Con il suo dinamismo e la capacità di portare fuori dall’area i centrali avversari, Eder tra le altre cose ha favorito il recente decollo di Perisic e Ljajic, che possono sfruttare gli spazi aperti dal compagno per tagliare centralmente e tirare. Tutti ad Appiano sono convinti che l’oriundo a breve si sbloccherà. E il suo storico dice che poi i gol per lui diventano come le ciliegie, una tira l’altra".

CONTE CI CREDE - "E qui potrebbe appunto subentrare l’effetto Conte. Perché il c.t. non ha mai dubitato di portarlo all’Europeo e già giovedì dovrebbe schierarlo dal 1’ nel test di lusso contro la Spagna. E un gol contro una rivale così blasonata porterebbe benefici a tutti. Anche in azzurro del resto Eder non ha mai sbagliato una partita, tranne quella di Firenze contro Malta, l’unica in cui fu schierato da esterno con Gabbiadini, in un tridente completato da Pellè. Anche Mancio ha capito che Eder deve stare vicino alla porta. E anche per questo ha deciso di puntare sul 4-2-3-1. Sicuro che ci sia ancora il tempo non soltanto perché Eder esploda ma anche perché l’Inter arrivi terza".