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Lukaku: “Coronavirus? Stiamo bene ma un po’ preoccupati: il 25 faremo il test. L’Inter è…”

Le parole di Lukaku in merito alla situazione in Italia

Matteo Pifferi

Lunga intervista concessa da Romelu Lukakual portale inglese BR Football. Il belga ha risposto alle domande, partendo dalla situazione a Milano:

"Ora la città è tranquilla, non c'è nessuno in giro. E' differente rispetto a quando sono arrivato io, c'era tanta gente in giro, ristoranti pieni, tutti erano in giro. Ora non è così. Io sono in auto-isolamento perché abbiamo giocato contro la Juventus e un suo giocatore è risultato positivo. Non ho alcun sintomo ma è una situazione difficile quando mi affaccio dal balcone e ora c'è una visuale diversa".

LA SQUADRA - "Siamo tutti in auto-isolamento ora per vedere se qualcuno presenta qualche sintomo e dobbiamo misurarci la temperatura corporea ogni giorno".

TEST ALL'ORIZZONTE - "Penso che lo faremo il 25 quando torneremo ad allenarci perché ormai è successo 7/8 giorni fa. Quando torneremo al centro sportivo lo faremo anche perché nessuno finora ha presentato sintomi ma ora abbiamo anche casi di persone che hanno il coronavirusma rimanendo asintomatici. Per questo penso che dovremo fare il test il 25, penso che succederà".

SENSAZIONI - "Non dico di essere spaventato ma è come essere in un bolla non sapendo cosa stia succedendo ma al contempo sai di essere nel paese più colpito d'Europa. In alcune città si sente solo il suolo delle ambulanze, sapevo fosse solo questione di tempo prima che anche il calcio fosse colpito dal coronavirus. Ed è successo, ora vediamo come vanno le cose. E' difficile perché ti manca il gioco che ami ma al contempo penso che la salute pubblica degli esseri umani è più importante delle partite che giochiamo".

ROUTINE - "Mi alzo la mattina, faccio una sessione di bicicletta visto che mi hanno dato un programma apposta. C'è anche il TECAR che mi aiuta per la muscolatura. C'è anche il mio fisioterapista che vive con me, ti aiuta nel recuperare dopo le sedute di allenamento. Poi ho anche una camera iperbarica. Ho visto che LeBron James ne aveva una e la volevo anche io. Dopo le partite, invece di dormire entro qui e mi rilasso. Quando giochiamo, la temperatura corporea si alza e dobbiamo recuperare velocemente, visto che giochiamo a distanza ravvicinata di giorni e devi essere al massimo della forma. Poi mangio, bevo tanta acqua. I primi 4/5 giorni sono decisivi per me, sono fiducioso di poter tornare subito in grande forma. Sono pronto".

SALUTE - "La prima cosa è assicurare la salute delle persone, perché dovremmo giocare in situazioni nelle quali la loro salute non è garantita? Si rischierebbe di avere anche dei giocatori malati".

FAMIGLIA - "La mia famiglia è a Bruxelles ora, anche mio fratello e mia mamma che ha lasciato l'Italia non appena è scoppiata l'epidemia. Ho chiamato i miei amici in Belgio e ho detto: 'Ho bisogno di avere un volo privato oggi'. Ho chiamato mia mamma alle 12 e alle 16 era sull'aereo".

COMPAGNI - "Ho parlato con 4 di loro ieri anche perché 3 di loro sono miei vicini di casa. Si rilassano con i figli, siamo preoccupati anche perché sentiamo la mancanza reciproca. Siamo un grande gruppo, abbiamo un'ottima chimica e ora è un po' difficile. Ci sentiamo sempre, abbiamo un gruppo su WhatsApp e parliamo tutti i giorni tutto il giorno e alcuni mancano anche dei video per scherzarci su. Alcuni di noi sono fortunati, quando tutto sarà finito ci renderemo conto di quello che abbiamo, ci servirà da lezione".

TEMPO DA SOLO - "Uso questo tempo da solo per riflettere e capire cosa possa fare per rendere migliore la mia famiglia. Non è mai una cosa solo per me, è tutto per la mia famiglia da quando sono bambino".

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