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Mancini e la grande capacità  di cambiare idea. Santon? No, il caso clou è un altro

Lo scorso 24 gennaio, in uno dei tanti pre-conferenza con Inter Channel, a Roberto Mancini venne chiesto: ma Gary Medel può essere il difensore centrale della difesa a quattro dell’Inter? La risposta del tecnico nerazzurro, che conosceva da...

Daniele Mari

Lo scorso 24 gennaio, in uno dei tanti pre-conferenza con Inter Channel, a Roberto Mancini venne chiesto: ma Gary Medel può essere il difensore centrale della difesa a quattro dell'Inter?

La risposta del tecnico nerazzurro, che conosceva da pochi mesi i suoi ragazzi, sembrava chiudere a questa possibilità: "Medel al centro della difesa? A quattro è un po' troppo alto (ride ndr). A tre potrebbe giocarci ma a quattro c'è anche bisogno di altezza".

Capitolo chiuso. E infatti Medel non ebbe mai la possibilità di giocare nel ruolo che, invece, ricopre nel Cile. Ma Mancini, a cui spesso viene imputato di essere fermo in alcune sue posizioni, ha dimostrato grande capacità di ravvedersi, come del resto già successo in estate con Davide Santon. Il terzino era stato di fatto messo sul mercato, poi di fatto ceduto al Watford ed escluso dalle prime amichevoli. Ma il 'canterano' ha saputo riprendersi non solo la maglia dell'Inter ma anche quella di titolare, complice il periodo piuttosto complicato che sta vivendo Martin Montoya.

Ma le porte di Mancini sono rimaste sempre aperte e lo sono state anche per l'esperimento Medel difensore centrale. Un esperimento che subito pagato i giusti dividendi. Medel, nell'idea di Mancini, resta un centrocampista ma ora, nelle rotazioni difensive, il Mancio ha un uomo in più: un leader, uno che sa anche guidare la difesa e che non risente della scarsa altezza. Ma se Mancini fosse stato così fermo sulle sue posizioni, come spesso lo dipingono, questo esperimento non avrebbe mai visto la luce.