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Mancini: “Sarri non ha offeso me ma tante persone. Io paladino? mi fa più rabbia…”

Sono passate più di 24 ore ma non si sono ancora spente le polemiche per il battibecco Mancini-Sarri nel finale di Napoli-Inter. A tale proposito, il tecnico nerazzurro, intervistato da Repubblica è tornato sull’argomento: “Il problema non...

Riccardo Fusato

Sono passate più di 24 ore ma non si sono ancora spente le polemiche per il battibecco Mancini-Sarri nel finale di Napoli-Inter. A tale proposito, il tecnico nerazzurro, intervistato da Repubblica è tornato sull’argomento: “Il problema non è che Sarri abbia offeso me: non mi sento toccato dai suoi insulti, figuriamoci. Lui in realtà ha offeso tante persone, tanti poveri ragazzi che in Italia o in altre parti del mondo vengono presi in giro, vengono derisi da gente che pronuncia certe paroline con tanta facilità... poi magari ogni tanto capita che qualcuno si suicidi perché non ce la fa più. Quante volte abbiamo letto di storie simili?”Mancio come paladino dei diritti civili, dunque?"Ma no guardi io non sono il paladino di nessuno. Però come si fa, dai, a sentire ancora queste cose... Siamo nel 2016! Tra l'altro la cosa che mi faceva arrabbiare di più era che mentre Sarri mi diceva "frocio" e "finocchio" era a un passo dal guardalinee e dal quarto uomo, e quelli impassibili. Anzi io gli facevo notare le offese e loro mi dicevano "lascia stare, dai". Ma lui mi insultava, e faceva pure il gesto con la mano, tipo "vattelo a prendere nel c...". Incredibile".

Poi lei è andato a cercare il suo collega nel dopopartita: davvero niente scuse?"Sono entrato nello spogliatoio, io, da solo, contro tutti loro. E lui faceva ancora lo sbruffone: "E vabbè scusa, t'ho chiesto scusa, che vuoi ancora?", diceva. Allora ho risposto in malo modo: "Ma non hai capito che hai 60 anni e certe cose non le devi proprio dire?". (i testimoni riferiscono di un insulto di Mancini seguito dalla frase "Tornatene ad allenare in C", ndr). Poi sono uscito, ho aspettato il quarto uomo e gli ho ripetuto perché avesse fatto finta di niente. Ha solo chiamato l'arbitro per dirgli di espellere i due allenatori".

Una tipica storia italiana, insomma. Come è italianissimo l'adagio "sono cose di campo e devono rimanere lì"."Mi avesse detto figlio di... o pezzo di m... non me ne fregava niente, era chiaro che sarebbe rimasto un fatto di campo. Ma è ora di finirla con certe offese, quando ci sono persone che tutti i giorni le subiscono e soffrono e ci si rovinano la vita. Per giunta non possono arrivare da una persona di 60 anni, e che allena in serie A. Era stata una partita tranquilla, non avevo protestato mai, non c'erano stati screzi fra me e lui, niente. Protesto solo col quarto uomo al 90' perché secondo me aveva dato un recupero eccessivo e Sarri esplode in quel modo. Ha perso completamente il lume della ragione. Ma lui è così, dev'essere la sua natura. Pare che ne avesse già fatte, di battute simili. Poi ha peggiorato tutto con quello che ha detto in tv".

Cosa avrebbe dovuto dire?"La cosa più semplice del mondo: "Ho detto delle fesserie, mi scuso" e finiva lì. Invece è andato a fare il simpatico, dicendo che mi aveva chiamato "democristiano". Così ha offeso pure i democristiani... Un livello basso, ma veramente basso".

Dalle sue dichiarazioni notturne, Mancini, qualcuno ha creduto di capire che lei avesse fatto pure un coming out... Può chiarire?"Magari nella foga del discorso si è capito male: ho solo detto che se gli uomini fossero tutti come Sarri, allora sarei orgoglioso di essere gay. Quanto al resto, ovviamente rispetto tutti i gusti sessuali, però a me piacciono le donne, e solo quelle".

La vicenda è arrivata sui giornali di tutto il mondo in un batter d'occhio: sorpreso?"Neanche un po'. Mi pare normale, giusto. All'estero c'è una sensibilità diversa su queste storie. Infatti ribadisco quello che ho detto lì per lì: in altri paesi, tipo in Inghilterra, un allenatore che pronunci parole simili contro un collega non metterebbe più piede in campo".