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Marotta ha individuato il punto debole dell’Inter e lo ha esposto a Zhang

Il nuovo amministratore delegato vuole costruire un centrocampo più solido

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Non c’è dubbio alcuno: Beppe Marotta ha individuato il primo punto debole dell’Inter, che per l’ex dirigente bianconero risiede nel centrocampo. È vero, Brozovic è ormai una garanzia e Joao Mario ha iniziato a esprimersi su buoni livelli di rendimento, ma non è abbastanza per il salto di qualità cui è attesa l’Inter. I piani di Suning sono altri, presente e futuro hanno accontentato Zhang, che però - in futuro - vorrà raggiungere obiettivi diversi da una comoda qualificazione in Champions. Per farlo occorrono risorse economiche e calciatori di una certa caratura, nomi e temi affrontati a Nanchino nel faccia a faccia tra il nuovo amministratore delegato della società nerazzurra e il numero uno di Suning, Zhang Jindong.

UN LEADER UN MEZZO - Marotta ha una certezza: nell’Inter c’è poca personalità, poca gente abituata a lottare per certi traguardi. A centrocampo manca il leader che sappia prendersi la squadra sulle spalle e per questo motivo il nome di Modric continua a rimbombare negli ambienti milanesi. Il croato è tra i primi obiettivi, se non il primo in assoluto, della prossima sessione di mercato estiva. I nerazzurri continuano ad osservare profili di prospettiva, Barella è sempre sulla lista del club di corso Vittorio Emanuele, ma Beppe Marotta rimane convinto che all’Inter serva altro, qualcuno. Qualità che difficilmente affiorano in un ragazzo giovane, che per l’Inter del futuro dovranno essere elementi a corredo e non attori protagonisti.

AI GIOVANI IL TEMPO PER CRESCERE SENZA ASSILLI - Insomma, si agli investimenti sui giovani, ma a patto che siano tra i migliori in circolazione e che non debbano arrivare all’Inter con lo status di titolare. Se poi sapranno ritagliarsi spazio, allora tanto meglio, ma l’idea iniziale sarà quella di affidare le sorti dell’Inter a piedi esperti. Lasciando a parte il centrocampo, non è un caso se in difesa inizia a circolare il nome di Godin. Il difensore classe ’86 è da anni tra i migliori al mondo e per Marotta rientra a far parte di quei profili che potrebbero aiutare i nerazzurri a ridurre il gap con la Juventus in minor tempo possibile. Perché è proprio questo il piano del nuovo amministratore delegato: affidarsi all’esperienza di un instant team per tornare a lottare per lo scudetto.

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