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Mbaye intervista a letto: “La mia vita con l’Inter. Faccio fatica a perdere perchè…”

Il protagonista dell’intervista a letto di “In bed with Natasha”, con Natasha Slater, questa settimana è Ibrahima Mbaye, difensore interista diviso tra Primavera e prima squadra. Una intervista particolare perchè fatta su di un letto e...

Alessandro De Felice

Il protagonista dell'intervista a letto di “In bed with Natasha”, con Natasha Slater, questa settimana è Ibrahima Mbaye, difensore interista diviso tra Primavera e prima squadra.

Una intervista particolare perchè fatta su di un letto e lo stesso Mbaye chiarisce: “Trovo divertente l'idea, all'inizio i miei dirigenti hanno fatto un po' di storie ma poi sono venuto lo stesso”. Ma è la stessa Natasha a tranquillizzarlo: “Non ti preoccupare che non andiamo sotto le coperte”.

LA STORIA. Ibra inizia parlando della sua storia: “Sono venuto dal Senegal in Italia quando avevo 14 anni. Sono stato preso dall'Inter e ora sono quattro anni che sono qui. Da bambino quando vieni dall'Africa, sogni sempre di giocare in Europa. Se ti capita di giocare per una grande squadra come l'Inter è fantastico. In Africa inizi a giocare quando inizi a camminare, anche senza scarpe. Li in mezzo alla strada c'è gente che gioca a calcio e che fa altre cose. Di solito i bambini preferiscono giocare a calcio. Appena scoperto è stato bello. Quando mi dissero che avrei fatto un provino per l'Inter quasi non ci credevo. Io non ci ho creduto sin quando non ho visto la lettera e mi son detto 'dai proviamoci'. Come è la mia giornata? Devi fare tanti sacrifici. La gente che vedi in Ferrari fa molti sacrifici, perchè quando erano bambini non andavano mica in discoteca. Molti che giocano in serie A possono permettersi di comprare molte cose e dire che sono arrivati. Fin quando non sei un calciatore arrivato devi continuare a fare un sacco di sacrifici. La mia giornata tipo? Dipende se vado a scuola o meno. Se ho allenamento alla mattina mi sveglio alle otto e vado all'allenamento. Faccio colazione li, mi alleno, pranzo li e poi torno a casa. Il tipo di allenamento? Dipende dal programma del mister. Cambia ogni giorno. Come mi cambia la vita fare parte dell'Inter? E' il massimo perchè l'Inter fa parte delle più grandi squadre del mondo. La mia mentalità? Penso sempre in positivo. Quando si perde, anche se non ho perso molto, faccio fatica. Sono un vincente e voglio sempre vincere. Il mio rapporto con gli altri? Quando giochiamo dobbiamo essere tutti e undici uniti. C'è sempre un giocatore che sta simpatico con cui si esce e si va a ballare. La mia partita migliore? Il mio esordio in prima squadra lo ricorderò per sempre anche se abbiamo perso”.

SI – NO. Di qui in poi l'intervista prende un'altra piega e Natasha chiede a Mbaye di rispondere con un si o con un no.“Rihanna? Si. Sagra di paese? No. Gangnam Style? Si. Instagram? Si. Sushi del supermercato? No. Camouflage? Si. Infradito? Si. Autobus? Si, perchè non ho ancora la macchina. Macarena? No. Donatella Versace? No. Fastweb? No. Partenza intelligente? Si, secondo me vuol dire che ogni volta che fai qualcosa devi sapere ciò che vuoi fare”.

REGALO. Ibra poi regala la propria maglia alla intervistatrice dichiarando che “sta benissimo”. L'intervista si chiude con Mbaye che autografa una bottiglia di champagne.