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Mercato, l’Inter ha deciso: Lukaku per Icardi. Scelta giusta? Ecco cosa dicono i numeri

A confronto due numeri nove: Maurito e quello che potrebbe essere il suo sostituto nell'era Conte

Eva A. Provenzano

Fino ad ottobre 2018 Mauro Icardi aveva segnato con la maglia dell'Inter sei gol con sette tiri. Una media straordinaria a cui ha abituato gli interisti anche negli anni passati, ma c'era qualche critica che veniva mossa al giocatore soprattutto per quanto riguarda il suo gioco. Così tifosi ed esperti di calcio si sono divisi: cosa importa se non fa troppi movimenti per la squadra, il suo lavoro è segnare. Era quello che diceva qualcuno. Dall'altra parte invece c'era chi, come Spalletti, gli chiedeva di fare gioco di squadra, di muoversi di più anche senza palla, di andargli incontro e Maurito ci ha anche provato. Il suo ultimo gol su azione è arrivato su un calcio angolo di Brozovic, nella gara contro la Roma, a inizio dicembre. Poi è entrato in un tunnel nero senza sfumature azzurre, un gol su rigore contro la Lazio e tante, tante chiacchiere su un rinnovo che non era ancora arrivato - ma il contratto scade nel 2021 - ed è quello un motivo di scontro tra la moglie agente e la società: si fa tutto a distanza, attraverso giornali e tv, senza dimenticare i social. E piano piano si arriva alla richiesta di Spalletti che chiede alla società di risolvere la questione e alle parole della moglie che ancora una volta in tv ne ha per squadra ("Vorrei che Mauro fosse più tutelato dalla squadra, perché a volte escono delle cattiverie da dentro") e allenatore ("Icardi i suoi gol li ha sempre fatti. Lautaro Martinez ha fatto gol anche per un grande movimento di Mauro, che è stato servito poco in questo periodo. Magari Spalletti poteva mettere prima Martinez".

I GOL DI MAURO - E' vero quanto dice Wanda, Icardi i gol li ha sempre fatti ma ad un certo punto ha smesso di farli perché, dopo che il 13 febbraio gli è stata tolta la fascia da capitano, lui si è rifiutato di giocare per più di 50 giorni e il suo rendimento ovviamente ne è stato influenzato. Oggi lui stesso ha parlato dei suoi numeri e quelli che ha fatto con il club nerazzurro negli ultimi anni sono stati importanti, impossibile non riconoscerlo. Lui la sua parte l'ha fatta sempre. Nella stagione 2017-2018 ha vinto il titolo di capocannoniere con 29 gol fatti insieme ad Immobile e non era la prima volta per lui, aveva vinto lo stesso titolo nel 2015 ed era già all'Inter, quella volta condivise il premio con Toni con 22 reti (e l'anno dopo non è stato capocannoniere in Serie A, ma di gol ne ha segnati 24). Ha superato in tutte le stagioni giocate con la maglia nerazzurra le duecento presenze (ne ha 218) e ha segnato 124 gol: questo lo ha portato ad entrare nella top ten dei marcatori più prolifici della storia nerazzurra. Ma se si mette a confronto questa stagione con la scorsa ha segnato nel campionato italiano 11 gol in 28 presenze, diventano 17 totali i gol segnati se si contano le coppe in 36 presenze. Ha regalato ai suoi compagni cinque assist. Ha una giornata per aumentare il suo score, potrebbe essere titolare contro l'Empoli, ma è stata una stagione non sufficiente per tutto quello che è accaduto e che forse, da parte di tutti, si poteva evitare.

CONFRONTO CON LUKAKU - Adesso si parla di un altro 9 nel mirino dell'Inter: sarebbe Lukaku che potrebbe arrivare a Milano per sostituirlo, perché la verità è che la società pensa di cederlo, anche se lui dice di voler restare: probabilmente Maurito non rientra nei piani di Conte che però potrebbe ancora parlargli per capire qual è la cosa giusta da fare. Il belga è un giocatore davvero fisico, sa sfruttare i suoi muscoli e non gli mancano i gol, riesce a svariare sull'attacco e potrebbe essere perfetto per il 3-5-2 di Conte. Anche lui viene da un fine stagione in cui ha perso un po' la stima dei suoi tifosi e ha voglia di rilanciarsi. Intanto quest'anno, con la maglia dello United, ha giocato in campionato 32 volte e ha segnato 12 gol. Uno in più di Icardi che in campionato ha segnato 11 gol ma in 28 presenze. In totale, tra coppe e Premier, ha giocato 47 volte e segnato 15 gol. Maurito ne ha totalizzati 17 in tutta la stagione. E l'attaccante dello United arrivava anche dal Mondiale dove ha segnato in 6 presenze 4 gol, l'argentino li aveva saltati per la mancata convocazione da parte di Sampaoli. Lukaku nella stagione 2017-2018 aveva giocato 34 volte in Premier e aveva segnato 16 gol, in totale con le coppe in 50 presenze 26 reti.

PRIMA DELLO UNITED - Nelle stagioni precedenti all'Everton ha segnato 63 reti in totale in 166 presenze collezionate in 4 anni. Negli stessi anni in cui Lukaku era al club inglese e prima di passare allo United, cioè dal 2013-2014 al 216-2017, Maurito ha giocato in una sola squadra, l'Inter e ha collezionato in totale 146 presenze e 78 reti.

Insomma, anche Romelu Lukaku sembra uno che il feeling con la porta ce l'ha e se andrà tutto come dicono potrebbe portare i suoi gol a Milano: il tempo dirà se è stata la mossa giusta, se riuscirà a fare quello che per Maurito all'Inter intanto è storia. E rischia di essere solo passato.

(Fonte: FCINTER1908)

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