La 12^ puntata di Click, programma in onda su Inter Channel, ha come protagonista il giocatore che ha regalato con i suoi gol all'Inter il Triplete: Diego Milito. Il Principe, in questa bella intervista fotografica, ripercorre la sua carriera calcistica europea, partendo dalle sue origini, all'approdo al Genoa, fino all'Inter, dove ha vinto tutto il possibile in ambito nazionale ed internazionale. Ecco tutta l'intervista ripresa per voi da FcInter1908.it :
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Milito: “A Madrid il paradiso, con Moratti tremavo. Il mio futuro…”
La 12^ puntata di Click, programma in onda su Inter Channel, ha come protagonista il giocatore che ha regalato con i suoi gol all’Inter il Triplete: Diego Milito. Il Principe, in questa bella intervista fotografica, ripercorre la sua...
Si parte con Plaza Belen, a Bernal, sua città natale: "Si, è una piazza vicino casa mia, nel mio quartiere di Bernal, dove sono nato e praticamente cresciuto. Ovviamente in mente mi vengono dei bei ricordi, è casa mia, adesso non abito lì, abito più lontano ma rimarrà sempre nel mio cuore. Ho iniziato qui a tirare i primi calci ad un pallone...".
Dopo 4 anni di Racing de Avellaneda, arriva la chiamata del Genoa: "È iniziata a Genova la mia avventura in Italia, soprattutto europea. È una città, che come ho detto sempre, mi ha accolto benissimo e quindi io li ringrazierò per sempre. Mi sono trovato da solo in questa città, per me era una sfida importante, era lontano da casa mia quindi il primo impatto è stato bellissimo e ripeto, ringrazierò sempre Genova perchè quando una persona è lontana da casa ha bisogno di affetto, questo lì l'ho trovato. Se mi ricordo quando mi chiamarono? Certo, ero in ritiro con il Racing il mio club in Argentina. Mi ha chiamato il mio procuratore e mi ha detto che c'era questa possibilità, ed è stata bella come possibilità. Una bella sfida venire in Europa, l'ho accettata e ovviamente sono orgoglioso".
Nel 2005 dal Genoa in cui Milito in 59 presenze siglò 33 goal, si passa all'avventura in Spagna al Real Saragozza: "Anche lì sono stato benissimo, ho grandi amici. Ho avuto la fortuna di andare a vivere a Saragozza e di andare a giocare con mio fratello. Praticamente non avevamo mai giocato insieme in Argentina, c'è stata questa possibilità e io ne ho approfittato. Sono orgoglioso e felicissimo di aver giocato due anni con lui, insieme, e questa cosa non la dimenticheremo mai. Sono legato a Saragozza anche perchè il mio primo figlio è nato lì.
Se mi è capitato di tornare? No, da quando sono in italia non sono tornato, ma sicuramente qualche giorno tornerò anche con mio figlio così gli farò vedere la sua città..."
Si parla finalmente del presente e dell' Inter. Sullo schermo appare la foto in cui Diego saluta con un applauso il pubblico di San Siro dopo il goal in Champions League contro il Lille: "Si, se non mi sbaglio è quella con il Lille. E' stata una partita emozionante per tutto quello che è successo, la vittoria e il goal dopo tanto tempo. Sicuramente l'affetto e il sostegno dei tifosi, fin dal primo minuto che sono arrivato all'Inter, l'ho sentito e per me questo è una gioia immensa. L'ho detto sempre, non potrò mai ripagare tutto l'affetto che mi danno..."
Arriva il momento della finale di Champions League del Bernabeu, Milito commenta la foto dell'esultanza al secondo gol fatto al Bayern, che fece impazzire i tifosi nerazzurri: "Sicuramente è uno dei giorni più belli della mia vita. Questa è una foto in cui ero contentissimo, a fine partita avevo una gioia che è molto difficile da spiegare perchè bisogna viverla.Immaginare la gente allo stadio e la gente a Milano, che aveva raggiunto una cosa che da tanto tempo aspettava mi ha fatto provare una gioia immensa, difficile da dimenticare. Sicuramente è qualcosa di bello, è stato un traguardo che a livello personale ma anche da parte di tutti è stato sofferto, in quel momento avevamo un grandissimo gruppo con grandissimi campioni".
A Dicembre dello scorso anno arriva finalmente il Mondiale per club, torneo molto amato e sentito dai Sudamericani come il Principe: "Ero felicissimo perchè era un altro titolo che ti dava soddisfazioni dopo tanti anni, e potevi giocarti questa occasione del Mondiale per club che era sicuramente qualcosa di bello. Sono arrivato in condizione al momento giusto, perchè venivo da un infortunio, ma ripeto, ero contento perchè ho potuto giocare tutte le due partite, quindi felicissimo per il traguardo raggiunto".
Cosa rappresenta per me? Io da sudamericano tengo tantssimo a questo trofeo, in sudamerica aspettiamo sei mesi per giocare questo torneo e misurarsi con un club europeo è sempre una sfida. Fin da piccolo capisco cosa significa giorcarlo e per me era una opportunità che magari non ti capiterà un'altra volta, quindi è stato veramente bello".
Si torna alle origini e in Italia, precisamente a Terranova da Sibari in Calabria, cittadina dalla quale tantissimi anni fà i suoi nonni partirono per l'Argentina per cercare un po' di fortuna. Diego parla della sua recente visita: "Ci sei stata anche tu... (dice ridendo alla conduttrice Nagaja Beccalossi ndr), quindi hai capito un po' com'è l'andazzo. Terranova è il paese dei miei nonni, delle mie radici, sono cresciuto in una famiglia italiana quindi per me è stato veramente emozionante e bellissimo. Ci tenevo ad andare per vedere il paese dei miei nonni, l'avevo promesso, ho avuto la fortuna di crescere con loro e sapere cosa significava questa giornata per entrambi. Ripeto per me è stato un giorno indimenticabile perchè poi tra l'altro sono andato con i miei genitori e mio papà è molto affezionato. E' stato un bel giorno, il destino era quello di arrivare in italia, io quando sono arrivato qui mi ricordo che parlai con mia nonna che venne a mancare due anni dopo. Era felicissima per questo, l'Italia per lei era tutto..."
A proposito di famiglia, Diego che papà è con i figli Leandro e Agustina? "Se sono un bravo papà? Si, deve chiedere a loro, credo di essere un papà molto vicino. Ogni minuto che ho libero lo passo con loro, ovviamente non sono il massimo. Se sono severo? Insomma, lo è di più mia moglie perchè a dir la verità sto poco a casa con il lavoro che faccio, quindi ogni volta che riesco a stare con loro diciamo che li lascio liberi di fare ciò che vogliono. Chi mi assomiglia di più caratterialmente? Leandro assomiglia molto di più a me, ha iniziato anche a giocare a calcio, è mancino come lo zio e gli piace giocare, va a scuola calcio".
Diego e il presidente Moratti, si parla del loro rapporto: "Questa foto è bellissima, se non sbaglio è quella dell'Ambrogino. Il mio rapporto con lui è straordinario, veramente una grandissima persona e questo non lo dico solo io. Lo hanno detto tutti i giocatori che sono passati all'Inter, hanno sempre un bel ricordo del presidente anche come uomo, ha un cuore strordinario ed è sempre vicino a tutti. A me è stato sempre vicino nei momenti più difficili e questi sono veramente gesti importanti che una persona adora tanto. Il primo incontro con lui? Non ricordo esattamente tutto, ma sicuramente è stato dopo la mia presentazione qui ad Appiano. Aver di fronte il presidente in quel momento ti fa tremare un po' le gambe, ma è stato sempre correttissimo nei miei confronti"
Si conclude con il futuro, non tanto calcistico, ma quello riguardante la famiglia: "Lo penso ma non molto,la mia idea oggi è quella di tornare in Argentina perchè comunque lì c'è la mia famiglia, ci sono gli affetti, gli amici, i genitori sia miei che di mia moglie. Noi siamo troppo legati alla famiglia, e sicuramente a volte diciamo che ci piacerebbe tornare a vivere in Argentina, per dare la possibilità anche ai nonni di crescere con i nipoti. Non si sa mai nella vita, quindi non progettiamo tantissimo il futuro. L'idea ad oggi è quella di tornare in Argentina. Divenatre allenatore? Si, rimanere nell'ambiente sicuro, perchè è quello che vorrei. Fare l'allenatore mi piace ma dipende anche da tante cose, oggi dico di si, poi magari tutto cambia. In questo momento non penso tanto al futuro...vediamo cosa succede".
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