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MILITO: “L’Inter è pericolosa per i giovani. Avrò un obbligo ed un sogno…”

Senza affrettare i tempi e con le dovute precauzioni, possiamo dire che ci siamo. Dopo più di 7 mesi, il principe Milito è di nuovo pronto a far urlare S.Siro e quel fotogramma di Inter-Cluj, con Diego a terra a tenersi il ginocchio, potrà...

Alessandro De Felice

Senza affrettare i tempi e con le dovute precauzioni, possiamo dire che ci siamo. Dopo più di 7 mesi, il principe Milito è di nuovo pronto a far urlare S.Siro e quel fotogramma di Inter-Cluj, con Diego a terra a tenersi il ginocchio, potrà essere per sempre rimosso. Ecco l'intervista concessa dall'attaccante nerazzurro alle pagine della Gazzetta dello Sport:

Non è sicuramente stato bello per un combattente come lui dover guardare dall'esterno la propria squadra in difficoltà ed a questo proposito Milito afferma: "In quei momenti pensavo -quanto vorrei esserci- da fuori si soffre troppo nel voler dare una mano e non poterlo fare, è una sensazione che ti prende allo stomaco. Il mio rientro? "ne parlo spesso con i dottori" afferma Milito, che poi prosegue: " al momento non posso sicuramente affrettare i tempi, ma ci siamo quasi. Ne parlo spesso con i dottori, siamo alla fase di rifinitura, ma sento il dovere di non rischiare nulla, per il mio rientro dovrò stare non bene ma benissimo, non vale la pena bruciare le tappe, a questi livelli non ti regala niente nessuno"

È naturale che Milito prenda tutte le precauzioni del caso, il centravanti nerazzurro ci va con i piedi di piombo e svela di non aver fatto pronostici sul suo rientro: " Non c'era nulla di previsto sul mio rientro, il ginocchio non si è mai gonfiato e non ha mai fatto passi indietro rispetto a quello che si sperava. Subito dopo il grave infortunio, avevo il sogno di tornare per l'inizio di questo campionato, ma oggi sinceramente non so se potermi sbilanciare. Certo a metà settembre a S.Siro c'è una certa partita....."

Belfodil ed Icardi? "Mi piace l 'idea di poterli aiutare a crescere, sono il nostro futuro, ma devono crescere piano piano, l'Inter non è una squadra come le altre, è pericoloso caricarli di troppe responsabilità". 

Una battuta anche sul gioco di Mazzarri: "Se ho un pregio, è quello di adattarmi a tutti i moduli offensivi"