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Mudingayi: “L’Inter mi riscatterà  e niente mi fermerà . Moratti è capace di…”

Intervistato dal portale DH.be il centrocampista nerazzurro Gabi Mudingayi, in visita nella sua Bruxelles per due giorni, ha parlato delle proprie condizioni di salute in seguito al grave infortunio subito al tendine d’Achille. Questo...

Francesco Parrone

Intervistato dal portale DH.be il centrocampista nerazzurro Gabi Mudingayi, in visita nella sua Bruxelles per due giorni, ha parlato delle proprie condizioni di salute in seguito al grave infortunio subito al tendine d'Achille. Questo quanto raccolto da FcInter1908.it"L'Inter solitamente preferisce che io non dica nulla sul mio infortunio perchè vogliono che siano loro a comunicare con la stampa e i tifosi. Qui in Belgio invece non mi conosce nessuno, mentre in Italia, non posso nemmeno collegarmi tranquillamente su Facebook (sorride, ndr). Qui ho ritrovato i miei amici d'infanzia e i miei genitori. E mi piace questa forma di anonimato".

Gabi,  in questa stagione hai avuto molti infortuni, ma ma non sembri molto preoccupato... "Non ha nulla a che fare con le lesioni riportate in passato, come in occasione del fallo di Cannavaro quando giocavo con la Lazio. Ero ancora giovane e avevo tutto da dimostrare. Poi mi sono ripreso e Dio ha scritto il mio destino. Altrimenti, non sarei mai arrivato a questi livelli. Ora che sono nel club dei miei sogni, niente mi può fermare".

Cosa vorresti dire? "Ascolta, fino all'età di sedici anni, non avevo mai toccato un pallone da calcio. Stavo dal mattino alla sera per strada, poi mio padre mi disse che non voleva vedermi ancora lì e mi fece tesserare in club sportivo. Inizialmente ero tentato dalla boxe, ma la violenza dei combattimenti mi ha spinto a rinunciarci. Ho scelto il calcio come opzione secondaria".

Ricordi qualche volta il fatto di essere stato una testa calda?"Certo. Quando ho un momento di tristezza, mi ricordo da dove vengo. Senza il calcio, sarei senza dubbio finito male. Mio padre mi ha ripreso in mano prima che facessi cazzate. Quando penso a tutti quei ragazzi che costruiscono la loro vita attorno al calcio dopo i loro 5 anni, penso alla fortuna che ho io".

E'  vero che all'Inter ciascuno pensa per se stesso? "Non è vero, il presidente Moratti per esempio mi chiama regolarmente. Non solo, conosce il calcio benissimo ed è capace di alzarsi e attraversare tre sale per salutarti. Sinceramente, loro per me hanno fatto di tutto. L'autista viene a prendermi e riportarmi a casa. È la stessa cosa di quando ero a Torino. La gente correva per me. Quando rientravo a casa il frigo era pieno da scoppiare". (ride, ndr)

Tornerai in Belgio una volta che la tua carriera sarà finita?"Niente affatto. Starò in Italia. Questo è il paese che mi ha dato tutto. E' italiana anche la donna della mia vita, ci siamo conosciuti a Bruxelles, dove i suoi genitori gestivano un ristorante molti anni fa. Rimarrò nel mondo del calcio come agente di giocatori. Dato che io lavoro con Federico Pastorello (noto agente Fifa,ndr), ho scoperto questo business. L'allenatore? Ci capisco poco. Comunque la mia carriera da calciatore ancora non terminerà, adesso attendo che Bologna e Inter trovino un accordo per il diritto di riscatto del mio cartellino. So che Moratti mi vuole ancora in nerazzurro...".